Quattro colombiani sono stati ritenuti colpevoli di furto di gruppo per i fatti avvenuti durante l'evento dell'agosto scorso.
ZURIGO - Erano giunti a Zurigo per la Street Parade. Ma poi, oltre a festeggiare, avevano deciso di unire "l'utile al dilettevole" alleggerendo altri avventori di soldi e telefoni cellulari. In totale furono cinquanta gli smartphone che cambiarono di tasca durante la festa e che vennero poi ritrovati avvolti in fogli d'alluminio nella loro auto - una Citroën con targhe francesi - dagli agenti dell'Ufficio della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) poco dopo la mezzanotte di domenica.
Loro sono quattro colombiani - tra i 32 e i 39 anni - residenti all'estero e per i prossimi sei anni non potranno più entrare in Svizzera. I quattro sudamericani sono stati condannati dal Tribunale distrettuale di Zurigo. I giudici non hanno infatti dato peso alle giustificazioni degli uomini. «Mi sono solo lasciato trasportare dalla festa», ha dichiarato uno degli imputati, come riportato dal Tages-Anzeiger. «Sono solo venuto per godermi la festa e non so cosa mi sia preso», gli ha fatto eco un secondo.
I quattro colombiani, residenti rispettivamente in Francia, Germania e in Colombia, erano stati arrestati a Rafzerfeld, nei pressi del confine tedesco, dopo che avevano tentato di eludere il controllo dei doganieri. Invano. Passata una notte dietro le sbarre, il giorno successivo i quattro vennero rilasciati dal carcere e consegnati all'ufficio d'immigrazione per l'espulsione.
Un'espulsione che - come detto - durerà sei anni. I quattro sono pure stati condannati a dieci mesi di prigione (sospesi per due anni) per furto di gruppo. Secondo il Tribunale, infatti, i colombiani «approfittando delle condizioni» degli altri avventori della Street si sarebbero impossessati di cinquanta smartphone dal valore stimato di poco meno di quarantamila franchi. «Il valore dei singoli cellulari - spiega il quotidiano - varia da 300 franchi di un Samsung Galaxy A71 ai 1'463 franchi di un iPhone 14 Pro Max». Sei dei cinquanta telefoni cellulari sequestrati, peraltro, non hanno ancora ritrovato il proprio proprietario.