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SVIZZERA

"Rangers" e fasce orarie: così le comunità stanno reagendo ai turisti del selfie

Anche i comuni svizzeri stanno adottando misure contro la presenza massiccia dei visitatori.
20min/Matthias Spicher
"Rangers" e fasce orarie: così le comunità stanno reagendo ai turisti del selfie
Anche i comuni svizzeri stanno adottando misure contro la presenza massiccia dei visitatori.
Lungern, Iseltwald, Lauterbrunner, Grindelwald o Bergün Filisur. Sono alcune delle località svizzere che, complici le serie televisive o le foto accattivanti comparse sui social media, sono invase dai turisti.I "rangers" - È bene sottolineare come...

Lungern, Iseltwald, Lauterbrunner, Grindelwald o Bergün Filisur. Sono alcune delle località svizzere che, complici le serie televisive o le foto accattivanti comparse sui social media, sono invase dai turisti.

I "rangers" - È bene sottolineare come i visitatori stranieri abbiano speso, in Svizzera, 18 miliardi di franchi. Però, molti residenti sono danneggiati dal fenomeno dell’overtourism. «Mi sono ritrovata tre visitatori asiatici nel mio salotto - racconta un residente di Lauterbrunner, nel canton Berna - non è stato piacevole». Il 55enne è consapevole che la zona vive di turismo e ne trae beneficio. «Però è stato necessario adottare delle contromisure - aggiunge - ora c’è un “ranger” che vigila sul comportamento dei visitatori e la situazione è migliorata».

Il problema del traffico - Da quando è comparso in una serie tv sudcoreana, Iseltwald deve fare i conti con frotte di persone, in gran parte asiatiche, che vengono in "pellegrinaggio" per scattarsi un selfie. «All’inizio è stato un grosso problema - spiega il sindaco Peter Rubi - soprattutto per quanto riguarda il traffico. Inoltre, non c’erano più parcheggi».

I turisti del selfie - Il fenomeno dei turisti dei selfie non è così facile da prevedere: «Quando una celebrità pubblica una foto su Instagram - aggiunge il sindaco di Bergün Filisur Luzi Schutz - le persone arrivano in massa poco dopo. È imprevedibile». Gli fa eco il sindaco di Lauterbrunnen: «L’estate scorsa abbiamo dovuto fronteggiare una vera e propria ondata. Non eravamo preparati: peraltro, questo tipo di visitatori se ne va dopo mezz’ora, così né gli alberghi né i ristoranti ne traggono vantaggio. E ci costano 300'000 franchi l'anno».

Le contromisure - Di fronte a questo grosso flusso di persone, i comuni hanno cominciato a prendere delle contromisure. A Lauterbrunnen, come scritto, si è ricorsi a un ranger. Così anche a Bergün. Nelle due località sono stati assunti degli addetti per regolare il traffico, oltre a un’applicazione in grado di mostrare i parcheggi in tempo reale. A Iseltwald c’è un sistema di prenotazione per i parcheggi degli autobus, così da evitare sovrapposizioni e ingolfamenti. Inoltre, chi vuole scattare una foto sul ponte deve spendere 5 franchi: «Questo, oltre a generare introiti, aiuta a mantenere l’ordine».

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