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SVIZZERA

Ricoveri su, decessi giù

In una settimana i grafici pandemici hanno dato segnali contrastanti in Svizzera
tipress
Fonte ATS
Ricoveri su, decessi giù
In una settimana i grafici pandemici hanno dato segnali contrastanti in Svizzera
BERNA - Fra il primo e il 7 novembre in Svizzera e nel Liechtenstein i casi di coronavirus e le relative ospedalizzazioni sono risultati in aumento, mentre sono sensibilmente calati i decessi. Pressoché invariato invece il numero delle persone...

BERNA - Fra il primo e il 7 novembre in Svizzera e nel Liechtenstein i casi di coronavirus e le relative ospedalizzazioni sono risultati in aumento, mentre sono sensibilmente calati i decessi. Pressoché invariato invece il numero delle persone in terapia intensiva. È quanto emerge dal rapporto settimanale dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Nella settimana presa in considerazione vi sono stati 17'274 casi di Covid-19 confermati in laboratorio, un aumento considerevole rispetto agli 11'562 dei sette giorni precedenti. L'incidenza oscilla fra tra i 75 casi ogni 100'000 abitanti del Ticino e i 577 di Obvaldo. Nei Grigioni il dato si attesta a 319/100'000, mentre la media di Svizzera e Liechtenstein è 198/100'000.

In rapporto all'intera popolazione, la fascia d'età dai 10 ai 19 anni è stata quella maggiormente colpita, con 372 casi ogni 100'000 abitanti. La meno colpita è stata quella dai 70 ai 79 anni, con un tasso inferiore a 102/100'000. L'età mediana è stata di 34 anni, simile a quella nella settimana precedente (36).

Crescono contagi e ricoveri - Fino ad ora sono stati dichiarati 209 ricoveri ospedalieri, contro i 185 della settimana precedente. Anche in questo caso si riscontra quindi un incremento. Il numero medio di pazienti in cure intense è rimasto pressoché stabile (109) rispetto ai sette giorni prima (105). Decisamente calato invece il numero di decessi finora registrati, passato da 41 della scorsa settimana a 25.

I test sono stati in totale 197'508. La quota di PCR positivi è cresciuta, passando dall'10% al 12%. Per gli antigenici rapidi si è passati dal 2,5% al 3,5%. Le persone in isolamento sono risultate 16'544 e quelle in quarantena 11'653, cifre in aumento su base settimanale.

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