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SVIZZERACambia il pass Covid: ecco la ricetta del Consiglio federale

03.11.21 - 12:24
Un certificato Covid modificato, esteso e limitato ai confini nazionali: ecco la decisione del governo
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Cambia il pass Covid: ecco la ricetta del Consiglio federale
Un certificato Covid modificato, esteso e limitato ai confini nazionali: ecco la decisione del governo
Entrerà in vigore il 16 novembre, e prevede una serie di novità. Riconosciuti i test anticorpali, prolungata a 12 mesi la validità per le persone guarite dal virus

BERNA - Un certificato cucinato "alla svizzera". Il Consiglio federale ha discusso nella seduta odierna la possibilità di estendere la validità del pass Covid per far fronte all'inverno imminente. Le modifiche entreranno in vigore dal 16 novembre. Berna ha anticipato in un comunicato i contenuti di una conferenza stampa prevista per le 14.00 a Palazzo Federale. Eccoli.

In Svizzera la durata di validità del certificato COVID per le persone guarite potrà essere prorogata a 12 mesi. Inoltre, anche le persone con un test anticorpale positivo attuale (test sierologico) potranno ricevere un certificato svizzero, valido per 90 giorni e solo in Svizzera. Il Consiglio federale ha altresì deciso che anche la vaccinazione di richiamo sarà gratuita e che la Confederazione assumerà i costi del test per chi ha ricevuto la prima dose del vaccino anche dopo la fine di novembre, ma solo entro le sei settimane successive alla prima vaccinazione.

Il Consiglio federale intende semplificare l’accesso al certificato da utilizzare in Svizzera, in particolare per le persone guarite. Attualmente le persone in grado di attestare la guarigione con un test PCR ricevono un certificato COVID valido per sei mesi. Dati scientifici attuali mostrano che le persone già infettate dal SARS-CoV-2 sono abbastanza protette dalle forme gravi della malattia e dalle ospedalizzazioni. La durata di validità dei certificati di guarigione può quindi essere prorogata a 12 mesi. Per le persone guarite resta la raccomandazione di farsi somministrare una dose di vaccino a partire da quattro settimane dopo l’infezione. In questo caso è emesso un certificato di vaccinazione valido per 12 mesi.

La modifica entrerà in vigore il 16 novembre 2021 e per il momento avrà effetto solo in Svizzera nonché per il rientro in Svizzera. A livello europeo la durata di validità resta fissata, salvo poche eccezioni, a 180 giorni.

Certificato per le persone guarite con test anticorpale - Dal 16 novembre 2021 potranno essere emessi certificati COVID anche per le persone in grado di attestare di essere guarite e di disporre di abbastanza anticorpi con un test anticorpale (test sierologico) positivo recente. Sono accettati i test anticorpali che corrispondono agli standard dell’OMS, sono certificati con la marcatura CE e sono eseguiti da un laboratorio certificato da Swissmedic. Il test è a pagamento.

La durata di validità del certificato è limitata a 90 giorni. Allo scadere di questi 90 giorni la persona interessata può sottoporsi nuovamente a un test anticorpale. Se il risultato è ancora positivo, può essere emesso un nuovo certificato. I certificati per i test anticorpali sono validi solo in Svizzera. Attualmente, la maggior parte dei Paesi dellʼUE non li riconosce.

Certificato per le persone che non possono farsi vaccinare né testare - Già oggi le persone che non possono farsi vaccinare né testare per motivi medici ricevono un certificato medico per accedere alle strutture e alle manifestazioni per le quali vige l’obbligo del certificato COVID. A partire da metà dicembre 2021 riceveranno, su richiesta, un certificato COVID valido per 365 giorni. Il numero di persone non vaccinabili e non testabili è basso.

Certificato di 30 giorni per i turisti - Attualmente, i turisti vaccinati all’estero con un vaccino omologato da Swissmedic o autorizzato dall’EMA ricevono un certificato COVID valido in Svizzera e nell’UE. A partire dalla fine di novembre 2021, i turisti vaccinati con un vaccino autorizzato solo dall’OMS (attualmente Sinovac e Sinopharm) avranno accesso a un certificato svizzero. La durata di validità è limitata a 30 giorni. Il certificato è valido solo in Svizzera.

Assunzione dei costi del test a tempo indeterminato per chi ha ricevuto la prima dose - Dall’11 ottobre 2021, la Confederazione finanzia i test (test antigenici rapidi e test PCR salivari aggregati) per le persone che hanno ricevuto la prima dose del vaccino, ma non dispongono ancora di un certificato COVID. Il Consiglio federale ha deciso di continuare a finanziare i test per queste persone, ma solo se la seconda vaccinazione è effettuata entro sei settimane dalla prima. Se tuttavia una persona rinvierà ulteriormente la seconda vaccinazione, dovrà assumersi personalmente i costi del test. Inizialmente, l’assunzione dei costi era prevista fino alla fine di novembre 2021. In tal modo il Consiglio federale accoglie una richiesta avanzata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale.

Garantita la qualità dei test - Nei test, la qualità del campione è determinante per ottenere un risultato affidabile. Siccome la qualità dei campioni dei tamponi nasali è insufficiente, questi test non consentiranno più di ottenere un certificato COVID. Restano ammessi solo i test antigenici rapidi con un tampone nasofaringeo. In questo modo l’affidabilità dei risultati aumenterà, riducendo il rischio che persone infettate ricevano un certificato con un risultato falso negativo.

Adeguamento delle tariffe per i test rapidi - Il Consiglio federale ha inoltre adeguato l’assunzione dei costi da parte della Confederazione per i test antigenici rapidi, riducendo l’importo massimo dagli attuali 47 a 36 franchi. Alla Confederazione potrà essere richiesto al massimo l’importo fatturato alle persone che pagano di tasca propria. I test antigenici rapidi non potranno quindi costare di più dei nuovi test PCR salivari aggregati per singole persone, di miglior qualità.

Vaccinazione di richiamo gratuita - Il Consiglio federale ha infine approvato modifiche all’ordinanza sulle prestazioni (OPre) e all’ordinanza sulle epidemie (OEp). I costi della vaccinazione di richiamo anti-COVID-19, sempreché sia effettuata conformemente alla raccomandazione di vaccinazione, potranno così essere assunti dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS), come già previsto per la prima e la seconda dose del vaccino.

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