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SVIZZERARitardi e dati mancanti hanno ostacolato la lotta alla pandemia

27.12.20 - 11:20
Con cifre aggiornate si sarebbe potuto elaborare una strategia più efficace per meglio contenere la seconda ondata.
Keystone (archivio)
Fonte Benno Lichtsteiner, Keystone-ATS
Ritardi e dati mancanti hanno ostacolato la lotta alla pandemia
Con cifre aggiornate si sarebbe potuto elaborare una strategia più efficace per meglio contenere la seconda ondata.
Per la Conferenza dei direttori cantonali della sanità una buona gestione dei dati è fondamentale, ma negli ultimi tre mesi i ritardi nella segnalazione di contagi e ricoveri da parte dell'UFSP si sono fatti evidenti.

BERNA - I dati che giungono in ritardo o mancano ostacolano la lotta contro la pandemia in Svizzera. Avere a disposizione cifre aggiornate sarebbe stato di grande aiuto, soprattutto in vista dell'elaborazione di una strategia all'inizio della seconda ondata in autunno. Ma manca la volontà e il coordinamento.

«Le cifre relative ai ricoveri ospedalieri vanno interpretate con cautela a causa delle dichiarazioni insufficienti e dei ritardi». L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) pubblica questa nota nel suo rapporto quotidiano sui dati relativi al coronavirus. In alcuni casi è facile determinare quanto tempo ci vuole perché certi dati arrivino. I ritardi sono stati particolarmente evidenti negli ultimi tre mesi: in ottobre, ad esempio, quando la situazione in Svizzera si è notevolmente deteriorata, l'UFSP ha segnalato solo la metà dei ricoveri settimanali che sono stati successivamente confermati ufficialmente.

Poi, all'inizio di novembre, la tendenza si è invertita: l'UFSP ha in alcuni casi annunciato dati sovrastimati. Le cifre erano a volte superiori di 200 unità alla settimana rispetto al numero effettivo di ricoveri pubblicati in seguito.

Per quanto riguarda i decessi, nei mesi di ottobre e novembre le cifre effettive settimanali erano a volte fino al 100% superiori rispetto ai casi segnalati dall'UFSP. Dall'inizio di dicembre i dati comunicati hanno nuovamente superato le cifre reali.

Lunga attesa - Per molti svizzeri, le statistiche annunciate quotidianamente dai media sono un'importante indicazione dell'evoluzione della pandemia. I ritardi però sono problematici soprattutto per chi deve prendere decisioni.

Questo non significa che «parametri chiave come il tasso di riproduzione non possano essere stimati in modo affidabile dai dati attualmente disponibili», ha detto a Keystone-ATS un esperto del settore, che desidera rimanere anonimo. «Ma se avessimo più dati, soprattutto in tempo reale, avremmo anche maggiori informazioni sull'andamento quotidiano della pandemia».

A causa della particolare natura del virus, le infezioni non vengono rilevate fino a circa cinque giorni dopo il contagio. E c'è sempre un ritardo prima che la circolazione del virus reagisca alle misure adottate. Questo diventa improvvisamente problematico se i medici e gli ospedali sono in ritardo nell'elaborazione delle loro relazioni.

In 24 ore - In teoria, tutto sembrerebbe in ordine: «I medici e gli ospedali sono tenuti a comunicare all'UFSP le informazioni sui pazienti ricoverati entro 24 ore mediante i risultati clinici», ha precisato l'ufficio a Keystone-ATS. I risultati devono essere normalmente trasmessi per via elettronica, ma «per garantire la completezza», è possibile farlo anche per posta o fax.

Una buona gestione dei dati è fondamentale nella lotta contro la pandemia, ha dichiarato la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS). Quest'ultima è consapevole del problema e per questo motivo, a metà novembre, il segretario generale della CDS e il direttore dell'UFSP hanno inviato una lettera ai direttori cantonali della sanità, nella quale chiedono loro d'imporre agli ospedali di presentare i rapporti clinici sui ricoveri ospedalieri entro il termine stabilito. A oggi stanno ancora aspettando una risposta.

Tracciamento dei contatti - Oltre ai ritardi, è problematico anche il fatto che i ricercatori non abbiano accesso ai dati di tracciamento dei contatti nei Cantoni. Questi sarebbero particolarmente utili per integrare in tempo reale con i dati svizzeri i risultati delle indagini internazionali sui luoghi di contaminazione.

Ciò avrebbe permesso di sostenere le strategie dei politici e delle autorità all'inizio dell'autunno, prima della seconda ondata, in modo da poter adottare misure mirate. Attualmente "il peggioramento della situazione epidemiologica in Svizzera e il sovraccarico del sistema sanitario rendono possibili solo misure severe per ridurre i contatti", ha spiegato Sebastian Bonhoeffer, professore al Politecnico di Zurigo e membro della task force scientifica.

A suo parere, il problema sta nel fatto che i dati non vengono raccolti e trasmessi in modo uniforme. Subito dopo la prima ondata, i ricercatori avevano già chiesto di adottare un sistema a livello nazionale. Tuttavia, i Cantoni non sono riusciti a trovare un accordo e si sono limitati a sviluppare un questionario comune. Neppure questo scambio di dati è però pienamente operativo.

Secondo Bonhoeffer, è «pernicioso» che non ci sia stata una reazione più rapida al riguardo, poiché «fin dall'inizio della crisi in Svizzera si erano già constatate carenze nella digitalizzazione».

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COMMENTI
 

vulpus 3 anni fa su tio
Ma non è vero. Che qualcuno possa sbagliare va anche bene, ma non tutti sono rembambiti. I dati ci sono. Sono i politici che non hanno gli attributi per prendere le decisioni appropriate. Bisognava chiudere tutto per arrivare alle feste con un pò di tranquillità. Hanno detto che il problema è nelle famiglie: ma il vaccino non arriva a suonare al campanello. Arrivano dal posto di lavoro e dalle scuole. 2 ambiti dove non hanno voluto fare nulla: scandalosamente Bertoli continua a far girare studenti, allievi e docenti, ignorando i contagiati e quelli in quarantena, nascondendosi dietro alla solita foglia di fico. Per le industrie è chiaro le pressioni sono enormi: abbiamo circa 70000 persone che quotidianamente vanno e vengono da zone dove i contagiati sono in continua aumento.

matrix61 3 anni fa su tio
👌

Foxdilollo78 3 anni fa su tio
Stime? Fax? Telefonate? Non credo affatto che in Svizzera sia così difficile ottenere dati giornalmente aggiornati... credo che il 98% dei medici usi un computer e che di questi il 100% usi le e-mail... basta un semplice file Excel dove si inseriscono i dati necessari e che questi possano essere inviati ad una mail dedicata cantonale e poi, dopo essere stati riuniti in un unico file inviarlo alla Confederazione. Con tutte le Uni politecniche è possibile che non ce ne sia una che sappia creare un codice che sappia estrapolare i dati in un unico file? Stime... sanno però dare stime su quanti falliranno a causa di stime?

adri57 3 anni fa su tio
Con tutti gli uffici di statistica (cantonali e federali) che costano certamente un sacco, non siamo in grado di monitorare i dati della pandemia. Affinché il tutto possa funzionare serve coordinazione. Il federalismo in questi casi non aiuta.

OrsoTI 3 anni fa su tio
Non mi fido più del ticino e della svizzera. Con il covid è stata una gran delusione. L’italia è 8 volte più grande e l’hanno gestita meglio. Siamo lo zimbello d’europa. Non siamo stati capaci di gestire niente con la pandemia. Ditte e cittadini che stanno per fallire e al governo ticinese si aumentano i salari di 30.000 annui dal 1.1.2021? Questa è una vergogna!!! Una sberla a tutti i ticinesi e a quelli che non riescono ad arrivare a fine mese

10% 3 anni fa su tio
Poi si vantano di centri di calcolo a livello mondiale!!!HAHA invece per farci pagare le tasse sono precisi fino all ultimo centesimo compreso i precetti in caso di ritardo!!MA VA¨¨¨Povera svizzera allo sbando come le republiche delle BANANE ,una solo differenza e che qui si conta i soldi in Banca nazionale e non i morti!!!!UNO SCHIFO MONDIALE.

Enrico1988 3 anni fa su tio
Quali dati 🤣

Tato50 3 anni fa su tio
@@@ Şerife Vurşan !! Scrivi con parole che si usano da noi ;-((((((

LucaAstro 3 anni fa su tio
Ma ci azzecchiamo una volta con le elezioni? Nemmeno uno dei 5 vale i soldi che gli diamo... che tristezza

elvicity 3 anni fa su tio
questo articolo mi lascia un po' sconcertata. come può essere che in ch siamo ancora in medioevo. a livello di istruzioni dovremmo essere al top, ma la messa in pratica aihme sembra terra, terra 🤦🤷.. mi sa che ci vorranno anni per uscirne😭😭😭

Gus 3 anni fa su tio
Alla luce di tutto ciò Berset deve dimissionare subito

adri57 3 anni fa su tio
Ma con tutti gli uffici di statistica (federali e cantonali) sparsi per il paese, con costi gestionali certamente elevati, non siamo in grado di avere delle cifre aggiornate? In altra sede si legge inoltre che anche la farmacia dell'esercito non è adeguata. Siamo messi bene!

Yoebar 3 anni fa su tio
Tutta la popolazione del mondo sapeva e vedeva il problema e gli unici che non vedevano più in là del loro naso sono i nostri magnifici 7 di Berna? Siam messi proprio bene, vuoi dire che pendono il bonus per ogni cittadino che ci lascia il pelato?

Dani 3 anni fa su tio
La malattia dei numeri?? Magari è mancata la Realpolitik🤔🤔

Boh! 3 anni fa su tio
....il vero ostacolo è stato (ed è tuttora) l’egoismo della stragrande maggioranza della gente.... tutti a fare i cavoli loro per poi puntare il dito contro tutto e contro tutti....

Foxdilollo78 3 anni fa su tio
Non credo sia così complicato compilare un foglio Excel con i dati minimi ed inviarlo per e-mail... con tutti i politecnici della Svizzera è possibile che non ci sia qualcuno che non sia in grado di estrapolare automaticamente i dati dalle email e dai file Excel ed inserirli in un più comune file dove i dati sono riuniti? Bah... non ci credo che alcuni studi medici ci siano dottori che non usano il computer per elaborare e gestire questi dati. Assurdo!
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