Largo ai rookie

Talentini, piedoni e protetti, ma gloria a loro
L'età si abbassa, la qualità rimane altissima.
Talentini, piedoni e protetti, ma gloria a loro
L'età si abbassa, la qualità rimane altissima.
WOKING - Oggi nei Racconti della F1 i riflettori sono tutti puntati sui giovani, anzi, sui rookie, come si dice in gergo. Tradotto: i nuovi volti che si affacciano per la prima volta nella massima serie del motorsport.
Fino a pochi anni fa, veder sbocciare un talento in F1 era un evento raro, quasi miracoloso. Le porte della categoria regina sembravano sigillate. Poi qualcosa è cambiato: la Formula 1 ha aperto il gas… e i giovani hanno risposto presente.
Il 2025 ne è la prova lampante con sei debuttanti al via: Andrea Kimi Antonelli, Gabriel Bortoleto, Jack Doohan, Isack Hadjar, Oliver Bearman e Liam Lawson. E non dimentichiamo Franco Colapinto, che dopo qualche comparsa nel 2024 sembrava destinato al ruolo di “riserva”, ma ha trovato una nuova occasione grazie all’Alpine di Flavio Briatore. Merito anche dei suoi sponsor, che fanno gola a molti team del Circus.
E poi ci sono i “piedoni” - come amo definirli - gente che il gas lo spinge davvero. Jack Doohan, per esempio, è un caso controcorrente: australiano, due volte vicecampione di Formula 3 asiatica, terzo in Formula 2 nel 2023 e poi pilota di riserva Alpine. Lì, ironia della sorte, proprio Colapinto lo ha sostituito. Liam Lawson, il neozelandese volante, corre con la Racing Bulls e ha un curriculum che parla da sé: vincitore della New Zealand Formula Ford nel 2016, trionfatore della Toyota Racing Series 2019, terzo in Formula 2 nel 2022 e vicecampione della Super Formula nel 2023.
I restanti - Bortoleto, Hadjar, Bearman e Antonelli - arrivano dalla F2 e sono tutti protetti da scuderie d’élite: McLaren, Red Bull, Ferrari e Mercedes. Giovani, sì, ma già forgiati nell’acciaio della competizione più dura. E intanto, dietro di loro, altri nomi bussano alla porta della F1: Leonardo Fornaroli e Rafael Camara, fresco campione di Formula 3 e membro della Ferrari Driver Academy. Di lui, in particolare, si parla benissimo: qualcuno sussurra che il suo debutto in F1 non sia lontano.
Insomma, le categorie minori stanno sfornando talenti a raffica. Nessuno dei nuovi arrivati ha sfigurato, anzi: dimostrano che già in F2 e F3 il livello è altissimo, sia in pista che nei box, grazie a strutture sempre più professionali - veri e propri “laboratori” - dei team di F1.
La strada, va detto, l’ha tracciata Red Bull: da anni scova e lancia giovani fenomeni, e ormai tutte le grandi scuderie seguono la stessa filosofia. Ora la Formula 1 si prepara a scaldare i motori in Brasile - sì, proprio a ritmo di samba - e io dico solo una cosa: largo ai giovani… e piede sul gas, sempre.
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