«Sette titoli non si vincono per caso, ma Hamilton…»

F1 d’agosto: silenzio ai box, tempesta nei cuori
Lewis nel mirino, ma io sto anche con lui. Sempre.
F1 d’agosto: silenzio ai box, tempesta nei cuori
Lewis nel mirino, ma io sto anche con lui. Sempre.
MARANELLO - La Formula 1 è in vacanza. I motori tacciono, i capannoni sonnecchiano, i simulatori sembrano essersi sciolti nel caldo di agosto. Ma… si sa, in F1 c’è sempre un “ma”. E quest’estate ha un nome che infiamma i dibattiti anche sotto l’ombrellone: Lewis Hamilton.
Lo dico subito, senza remore: io sto con i piloti. Sempre. Anche stavolta. Perché giudicare è facile, ma capire davvero è un’altra storia. E senza conoscere le dinamiche interne della Ferrari – che, a detta di molti, sono più intricate di un romanzo di spionaggio – e i pensieri che abitano la mente di Lewis, ogni opinione rischia di essere superficiale.
Sette titoli mondiali non si vincono per caso. Eppure la memoria è corta. Mi torna in mente l’ultima, dolorosa, stagione di Valentino Rossi: un campione immenso, ma intrappolato in una moto che non lo seguiva più. Una parabola discendente che, ahimè, è fisiologica, nello sport come nella vita.
Hamilton oggi sta attraversando il suo personale deserto. I risultati non arrivano, le aspettative pesano: c’è il rischio che un anno opaco – o due – offuschi un’intera carriera leggendaria. È crudele, ma succede spesso: ci si dimentica delle imprese e si ricorda solo l’epilogo.
Eppure, Lewis non è molto distante dal rendimento della scorsa stagione. La sua costanza, anche nei momenti bui, va riconosciuta. Ma se quella fiammella interiore dovesse spegnersi... beh, sarebbe dura anche per un gigante come lui.
Il rischio più grande? Che non sia solo il corpo a mollare, ma la mente. E quando la testa si spegne, il gioco finisce.
Io continuo a tifare anche per Lewis. Ma solo a una condizione: che dentro senta ancora la voglia feroce di lottare. Altrimenti, meglio salutare la scena con dignità, prima che il mito si trasformi in rimpianto. Forza Lewis, e giù il piedone sul gas, sempre e comunque.









Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!