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IL SORPASSO A… DUE RUOTEBezzecchi brutta bestia (per gli altri)

06.04.23 - 18:20
Valentino Rossi semina e… cresce Bezzecchi
keystone-sda.ch / STF (Natacha Pisarenko)
Bezzecchi brutta bestia (per gli altri)
Valentino Rossi semina e… cresce Bezzecchi
Bagnaia è il favorito e presto tornerà Bastianini, ma questo Bezzecchi qui…
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TERMAS DE RÍO HONDO - Una rondine non fa primavera, racconta il proverbio. Vero, verissimo. Però quel Marco Bezzecchi lì era da un po’ che ci girava attorno; più che “se” era dunque semmai da chiedersi “quando”. Quando sarebbe arrivato il momento della sua prima vittoria in MotoGP. Perché che il ragazzo cresciuto sotto l’ala protettrice di Valentino Rossi fosse uno forte, ma forte davvero, lo si era capito da un bel po’. Già da quando, ai tempi della Moto3, nel primo anno in cui ha avuto sotto il sedere una moto competitiva, ha lottato fin quasi all’ultimo con Jorge Martin per il titolo. Non è solo questione di talento, perché ormai per correre nel Mondiale quello bisogna averlo per forza, ma soprattutto di testa. È anche la fame. E da questo punto di vista Bezzecchi ne ha di entrambe. Perché le sue sono le origini di una famiglia modesta, che per far inseguire un sogno al proprio figlio fa una marea di sacrifici e anche di più. E il ragazzino, che è tutto fuorché scemo, questo lo vede, lo assimila e lo trasforma in sudore e sacrificio per provare a farcela.

Poi, certo, a volte servono anche le circostanze giuste per far sì che tutto quadri, e in questo senso per Bez è stato provvidenziale l’entrata nella VR46 Riders Academy di Valentino. Che lo ha aiutato, guardato, consigliato e poi lasciato libero di sbocciare. L’obiettivo del 2022, l’anno del suo debutto nel Mondiale, era di provare a salire sul podio nel finale di stagione. Lo ha fatto già ad Assen, in una corsa maiuscola. Poi è arrivata la pole position in Thailandia come ciliegina sulla torta di un'ottima stagione per lui e per il team VR46, che debuttava a sua volta in MotoGP con la Ducati. Quest’anno il passo era di quelli logici: l’asticella si è alzata e la vittoria era nel mirino. Solo che è bastato poco, pochissimo, due gare appena. Anzi quattro, considerando le Sprint entrate in calendario. Un avvio esplosivo per il Bez, caduto nella prima uscita, poi terzo in Portogallo, quindi secondo e primo in un fine settimana argentino da incorniciare.

Procedono di pari passo lui e il team VR46: prima vittoria e prima volta in testa al Mondiale MotoGP per entrambi in un avvio di annata che ci regalerà chissà quali sorprese. Se è sicuramente prematuro dire che Bezzecchi si batterà per il titolo – alla fine la sua è pur sempre una Ducati del 2022 -, sarebbe una bella follia escluderlo prematuramente. Perché lui spinge tanto e la Ducati di Gigi Dall’Igna ha per filosofia congenita proprio quello di aiutare sempre i piloti che vanno forte. Certo, Francesco Bagnaia resta il gran favorito e dall’America si spera di ritrovare Enea Bastianini, ma questo Bezzecchi qui, che oltre a piacere un sacco alla gente sa fare risultato, come fai a non considerarlo?

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COMMENTI
 

Capra 1 anno fa su tio
Stagione equilibrata

Lello 1 anno fa su tio
ma bastianini cosa gli era successo? no,perché tutti parlano di Oliveira ma nessuno di bastianini,,,strano
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