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IL SORPASSO... A DUE RUOTEDucati: non c'è più margine d'errore...

29.07.21 - 16:27
Un ulteriore passo falso metterebbe la scuderia di Borgo Panigale con le spalle al muro.
Imago
Ducati: non c'è più margine d'errore...
Un ulteriore passo falso metterebbe la scuderia di Borgo Panigale con le spalle al muro.
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dal nostro corrispondente Leonardo Villanova

BORGO PANIGALE - Vietato fallire un'altra volta. Non dopo averlo già fatto in quello che era il primo grande appuntamento di casa, quello del Mugello, dove la Ducati non perdeva da tre edizioni consecutive e che invece questa volta non ha visto nemmeno una rossa salire sul podio. Un passo falso ci può stare, ma fallire anche il secondo e il terzo potrebbe avere pesantissime ripercussioni sulla stagione. Perché adesso arriva la pista di Zeltweg, quella che negli anni d’oro della Ferrari di fine secolo era la seconda gara italiana di Formula 1 con migliaia di tifosi ad attraversare il confine e che da quando è tornata anche nel Motomondiale è diventata un feudo della rossa due ruote.

Quasi sempre perfetta, visto che tra le vittorie di Andrea Iannone, Jorge Lorenzo e soprattutto Andrea Dovizioso (tre volte), prima che all’ultima curva della gara bis di un anno fa arrivassero Miguel Oliveira e la KTM a rovinare i sogni di gloria di Jack Miller, la Ducati non ha praticamente mai fallito la scalata al gradino più alto.

Non può fallire ancor più nelle prossime due settimane, perché per tenere aperto un Mondiale che sta scivolando sempre più verso Fabio Quartararo e la Yamaha, ai GP di Stiria (8 agosto) e Austria (15), la Ducati deve fare bottino pieno. Non solo vincendo, ma anche mettendo più moto possibili sul podio anche per tenerne lontano Quartararo e strappargli punti pesanti. Una gara importante per Francesco Bagnaia, che è da inizio stagione che deve vincere la sua prima gara in MotoGP e che per un motivo o l’altro tra errori, sfortune varie o semplicemente la grande superiorità del francese leader del campionato, finora ha mancato il bersaglio grosso e inevitabilmente inizia a sentire la pressione crescergli attorno. Ma anche per Miller, che dopo l’uno-due di Jerez e Le Mans che gli è valso il rinnovo del contratto, un po’ sì è perso con prestazioni non sempre di altissimo livello.

Così come per Johann Zarco, che a livello teorico non sarebbe la prima scelta di Borgo Panigale, ma invece a suon di secondi posti e prestazioni convincenti in questo momento guida le truppe rosse. Tanto che, forte di una solidità che gli si riconosceva ma che adesso viene ancor più apprezzata, non ci sarebbe da stupirsi se alla lunga sarà il francese della Pramac a prendersi le sorti bolognesi sulle spalle.

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