«Fiero della "C". La squadra è forte e ben assortita»

LUGANO - Chiusa la preparazione col pieno di fiducia e un bottino di 6 successi su 7 incontri - l’ultimo nel derby contro l’Ambrì - il Lugano di Gianinazzi è pronto per l’imminente inizio di stagione (venerdì in casa contro il Bienne). Saranno state solo amichevoli quelle viste sin qui, ma intanto vincere aiuta a vincere e fa sicuramente bene al gruppo. Gruppo che è cambiato parecchio rispetto allo scorso anno, con tre nuovi import e parecchi giovani che, come sottolineato da Domenichelli, avranno anche il compito di “stimolare” i più esperti.

«È aumentata la competizione interna e c’è una sana lotta per guadagnarsi il posto», interviene il 26enne Calvin Thürkauf, nuovo capitano dei bianconeri. «C’è un buon mix e ci sono giovani che spingono il gruppo. È un meccanismo positivo e in questa pre-season ha funzionato bene. Abbiamo 7 stranieri di grande valore e i ragazzi mi hanno impressionato positivamente. Insomma tutti fattori importanti per poter crescere quotidianamente».

Il Lugano vuole iniziare come ha finito lo scorso anno, con un hockey energico e portando sul ghiaccio emozioni. Non a caso la “C” è passata sul petto di Thürkauf. 
«È stato un onore raccogliere questa eredità in una grande organizzazione come il Lugano. Il coach ha pensato a me ne vado fiero. Sono pronto per questo ruolo e ad assumermi le mie responsabilità. Voglio essere un leader sul ghiaccio e fuori. Come ha detto Hnat siamo entrati in una nuova era. La squadra è forte e ben assortita».

Nel gruppo dei giovani trova invece spazio Lorenzo Canonica, tornato in Ticino dopo l’esperienza in Nord America con Shawinigan Cataractes (QMJHL), con cui ha vinto il campionato 2021/22 e ha collezionato 159 partite (44 gol e 77 assist).
«Sono tornato con tante ambizioni e l’obiettivo di guadagnarmi il posto in squadra - spiega il 20enne attaccante - Vorrei giocare tutta la stagione in National League. Ritagliarmi il mio ruolo e aiutare il Lugano ad arrivare il più in alto possibile».

Volato oltreoceano nel 2020, hai ritrovato un Lugano un po’ diverso, con Gianinazzi al timone.
«Nelle giovanili sono stato allenato da Luca per 2-3 stagioni e lo conosco bene. In questi anni poi siamo sempre rimasti in contatto. Anche questo ha influito sulla mia decisione di tornare a Lugano, dove ho ritrovato un ambiente familiare. Molti compagni già li conoscevo e anche con i nuovi c’è stato subito feeling».

Tornando un attimo sulla tua avvenuta oltreoceano, quali sono stati i pro e i contro?
«Sono cresciuto sia come persona che hockeisticamente. Sul ghiaccio ho migliorato tanti dettagli sia in fase difensiva che offensiva. Ora sono qui per continuare il mio percorso. Tra gli inconvenienti posso mettere qualche infortunio, ma per il resto non trovo aspetti negativi».

In futuro ci torneresti?
«Nella vita bisogna essere ambiziosi. Tornare un giorno oltreoceano sarebbe un sogno. Ora però il mio focus è tutto sul Lugano. Sin qui è andata molto bene sia a livello di squadra - nella preparazione - che individualmente. Finire bene è il miglior modo per poi iniziare al meglio il campionato».