Cerca e trova immobili

FCLSabbatini: «Felicissimo di continuare questa lunga avventura»

06.05.22 - 18:52
“Sabba”, fresco di rinnovo, è a 7 presenze dal record di Morf: «Orgoglioso di essere vicino a questo traguardo».
keystone-sda.ch / STR (Samuel Golay)
Sabbatini: «Felicissimo di continuare questa lunga avventura»
“Sabba”, fresco di rinnovo, è a 7 presenze dal record di Morf: «Orgoglioso di essere vicino a questo traguardo».
«Sono passati 10 anni ed è pazzesco. Ricordo i mister e i tanti compagni, Rey e Russo erano due "personaggi"... Ora ringrazio la società e sono pronto a dare il massimo per raggiungere gli obiettivi».
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - In casa Lugano, alla vigilia del match con l’YB, è arrivata la lieta notizia del rinnovo di capitan Sabbatini. Dopo una lunga trattativa, il centrocampista ha trovato l’intesa con il club per un rinnovo fino al 2023, che prevede già anche un’annata supplementare nello staff (in veste di scout).

«È stato un tira e molla, ma volevamo continuare insieme e alla fine è andata bene - spiega Jonathan Sabbatini, arrivato in Ticino nell’ormai lontano 2012 - Sono davvero felice di continuare questa lunga avventura a Lugano. Questa è ormai diventata a tutti gli effetti la mia squadra del cuore. I miei figli sono nati qua, ora capisco anche un po’ di dialetto… Oggi è un giorno felice».

“Sabba” arriverà almeno a quota 11 stagioni in bianconero, ma non è detto che si fermi lì…
«Innanzitutto ringrazio la società per questa chance. Ora sta a me ripagare la fiducia. Magari nei mesi scorsi ho avuto dei pensieri e non ho sempre giocato tranquillo, ma adesso sono felice e sereno, pronto a dare il massimo per aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi, a partire dalla Coppa. Quello che verrà dopo il 2023 dipenderà da diversi fattori. Sia dallo staff tecnico che da me. Dovrò dimostrare di poter ancora dare il mio contributo».

Intanto il 33enne è a sole 7 partite dal record di presenze di René Morf (346), un altro eroe di Cornaredo.
«Quando arrivai nel 2012 non me lo sarei mai aspettato. Certamente volevo rimanere a lungob e fare bene, ma si sa che nel calcio le cose cambiano velocemente. Invece sono passati 10 anni ed è pazzesco. Sono orgoglioso di essere così vicino a questo traguardo e a un giocatore che ha fatto la storia del Lugano».

Dopo 10 anni di battaglie, sono tanti i ricordi indelebili nella mente di Sabbatini.
«Vero, ce ne sono tantissimi. Molti ricordi e molte belle persone che ho conosciuto. In questi anni, un momento fondamentale è stato sicuramente quello della promozione. Quello è stato il salto di qualità. Uno negativo è stata invece la finale di Coppa persa nel 2016. La settimana prima avevo preso una botta alla testa a Vaduz e non ero nelle condizioni ideali. Volevo giocare e avevamo fatto dei controlli, ma non ero al meglio e di quel match non ho moltissimi ricordi».

Tante battaglie ma anche tanti compagni di spogliatoio… chi sono stati i più importanti e i più “particolari”?
«Sicuramente devo citare Mattia Bottani, che è un amico e ci rappresenta. Rappresenta Lugano e la squadra. Poi ricordo con affetto Antoine Rey e Francesco Russo, due personaggi… Sono felice di aver condiviso il campo e lo spogliatoio con loro».

Anche di mister ne sono passati parecchi…
«Sì, e ho imparato da tutti. Nel bene e nel male, positivo e negativo. Sicuramente Bordoli è stato importante, non si può dimenticare il mister della promozione. Poi penso anche Tramezzani e Manzo. Andrea è anche una persona eccezionale. Mi ha fatto capire che potevo dare il mio contributo come mediano basso, cambiando ruolo. Zeman? Anche con lui avevo un bel rapporto. Magari si pensa il contrario perché dico sempre quello che penso, ma non è così. Lui parla poco, ma è diretto e usa parole forti. Poi sta al singolo giocatore capirle».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE