Bellinzona come Dubai?

L'opinione di Daniele Del Don
BELLINZONA - Sognare è sempre bello ma quando i sogni si trasformano in incubi - o peggio ancora in derive pericolose - allora occorre porvi un freno e riportare la fantapolitica cittadina alla giusta realtà. No, non avremmo mai la funicolare che ci porta a Castelgrande. Nemmeno avremmo le piste da sci come Dubai. Non ci saranno le mongolfiere e nemmeno il “file rouge“ per il percorso interattivo. La plastica per le tecnostrutture la lasciamo volentieri al Rabadan. I castelli di Bellinzona sono, grazie a politici di spessore di allora, inseriti quale patrimonio dell’umanità.
La sola alterazione delle immagini inserite nel messaggio municipale recentemente licenziato all’indirizzo del Consiglio Comunale, sono lesive e decisamente vietate. Il fascino dei castelli di Uri, Svitto e Unterwaldo o Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro, con le murate, vanno salvaguardate, anche nei loro nomi, senza immagini volgari e chicciose.
Per il ‘700 della Confederazione a Castel Grande è stata posata la tenda ideata da Mario Botta che ne è seguito il manifesto intitolato “Ticino terra di artisti”. Di fronte a tanto degrado - anche se attualmente posto solo sulla carta - mi chiedo dove sono finiti gli artisti, i grandi architetti, storici, restauratori e studiosi? Non è possibile licenziare un messaggio municipale senza né preavvisi dell’Ufficio federale della cultura, né della sede svizzera dell’UNESCO, men che meno dell’Ufficio beni culturali come non è possibile misconoscere le tecniche di intervento e i limiti imposti di protezione di fronte a un’opera tanto importante. Ai castelli serve pulire le murate dall’inquinamento, null’altro.
Dalla stazione di Bellinzona con lo snodo degli auto postali, dal comparto Officine, dalle Ferriere Cattaneo e ancora per il nuovo Ospedale alla Saleggina, Bellinzona, per incapacità dei politici e della politica, sta perdendo ogni occasione retrocedendo la Città nel pieno anonimato di fronte a opportunità uniche. Non è cambiando la Legge organica comunale per togliere legittimazioni ai cittadini che si darà vita alle opere. Occorre cambiare mentalitàa partire da quanto primeggia a Bellinzona: la “cadregopoli”! L’unica via da percorrere per la Città è l’apertura a strutture ricettive dando la possibilità al privato di investire con la consapevolezza della crisi economica a livello mondiale. Nel caso dei Castelli, credo, nemmeno serviranno i ricorsi…..





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