Il dittatore "lascia" il potere, il figlio è pronto a raccoglierlo

Gurbanguly Berdymukhamedov, in carica dal 2007, fa un passo indietro. Il predestinato è Serdar, vicepremier del regime
ASHGABAT - Il Turkmenistan avrà a breve un nuovo presidente. Le elezioni anticipate, come noto da alcuni giorni, sono state convocate per il prossimo 12 marzo, fra poco meno di un mese. La realtà però è che tutto è già stato deciso.
La "conditio sine qua non" (ovviamente non ufficiale) del passo indietro dell'attuale capo di stato turkmeno, in carica dal 2007, è il passaggio dei poteri a favore del suo unico figlio - il vicepremier Serdar Berdymukhamedov - che diventerà così il terzo presidente di quello che, de facto, è un regime totalitario mascherato da repubblica presidenziale.
Il "giovane" Berdymukhamedov, 40 anni, ha confermato negli scorsi giorni che sarà in corsa per lo scranno più alto dello stato. Elezione? Si direbbe piuttosto una mera formalità. Al punto che il leader "predestinato", come sottolineano gli analisti, ha già iniziato a lustrare la sua immagine a suon di viaggi e trasferte in diverse regioni del Paese, srotolando il suo stesso tappeto rosso.




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