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Quella di ieri è stata la peggiore perdita dal 2020, per Wall Street

La grande distribuzione è in difficoltà e gli investitori sono in allerta e si chiedono: «Ci sarà il prossimo?»
keystone-sda.ch (Courtney Crow)
Quella di ieri è stata la peggiore perdita dal 2020, per Wall Street
La grande distribuzione è in difficoltà e gli investitori sono in allerta e si chiedono: «Ci sarà il prossimo?»
NEW YORK - La peggiore perdita dal 2020. È la sintesi estrema della giornata disastrosa di mercoledì a Wall Street, con il Dow Jones che ha perso 1'164,52 punti, pari al 3,57%. L'indice non aveva mai chiuso così in basso da marzo...

NEW YORK - La peggiore perdita dal 2020. È la sintesi estrema della giornata disastrosa di mercoledì a Wall Street, con il Dow Jones che ha perso 1'164,52 punti, pari al 3,57%. L'indice non aveva mai chiuso così in basso da marzo 2021. Tracolli anche per l'S&P 500 e il Nasdaq Composite. 

La causa - A far esplodere la bomba sono stati i rapporti trimestrali di Walmart e Target, che hanno alimentato i timori degli investitori di un aumento dell'inflazione. Le azioni di Target sono crollate del 24,9%, mentre quelle di Walmart hanno perso l'11% martedì e il 6,8% ieri. La colpa è di un incremento dei costi dei carburanti, dei problemi ormai ben noti legati agli approvvigionamenti e di un volume di vendite inferiore a quello previsto dagli analisti.

Investitori in allerta - L'allerta è massima nel settore della grande distribuzione: «È chiaro che i costi di trasporto sono importanti e stanno avendo un impatto su alcune delle più grandi aziende», ha affermato a Nbc News Kim Forrest, fondatore di Bokeh Capital. «Quindi penso che gli investitori ci stiano grattando la testa dicendo, 'quindi, chi è il prossimo?'». Il mancato guadagno di Target si ripercuote su una serie di attori del settore retail, da Amazon a Dollar General, fino a Macy's.

Il peso sulle famiglie - Questo per quanto riguarda le aziende, ma i consumatori? Jack Ablin, partner fondatore di Cresset Capital, osserva come «qualsiasi azienda che fa affidamento sulle famiglie e sugli acquisti discrezionali probabilmente soffrirà in questo trimestre, perché gran parte del reddito discrezionale è stato incanalato sui prezzi di cibo ed energia». Le vendite dei televisori di Target, inferiori al previsto, sono un chiaro esempio di questa situazione.

Peggio della bolla tecnologica? - Il tutto avviene in un regime d'inflazione galoppante e dopo l'intervento della Fed, che tenta di contenere l'aumento dei prezzi attraverso il rialzo dei tassi. All'orizzonte sembra apparire una recessione epocale: Jeremy Grantham, chief investment strategist di Grantham Mayo van Otterloo - e famoso per aver individuato in anticipi i momenti catastrofici del mercato negli scorsi decenni - ha dichiarato a Cnbc che la situazione attuale è peggiore della bolla tecnologica del 2000 e che i titoli borsistici possono più che raddoppiare le perdite.

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