Trent'anni di divieto agli esperimenti nucleari. Ma gli Stati Uniti non hanno mai approvato quel trattato...

I test annunciati da Trump e Putin fanno tornare d'attualità il documento firmato dalle Nazioni Unite. Anche la Russia si è ritirata nel 2023
NEW YORK - Il ritorno dei test sulle armi nucleari negli Stati Uniti, annunciato dal presidente Donald Trump, apre una nuova fase a ottant'anni dall'esplosione della bomba di Hiroshima e fa vacillare il Trattato per la messa al bando completa degli esperimenti, firmato da Clinton nel 1996 ma mai approvato dal Senato Usa.
Il Trattato Ctbt (Comprehensive nuclear-test-ban treaty) è stato adottato dall'assemblea generale delle Nazioni unite nel 1996. Non è mai entrato in vigore perché non è stato ratificato da 9 Paesi, tra cui gli Stati Uniti, e la Russia ha ritirato la propria adesione nel 2023.
È stato tuttavia rispettato da Washington e ha funzionato, almeno in parte, come deterrente internazionale. Il Ctbt vieta tutte le esplosioni di prova nucleari, sia a scopo militare sia a scopo civile, e prevede un sistema di monitoraggio di cui si occupa un segretariato tecnico provvisorio che ha sede a Vienna e conta 300 dipendenti da 93 Paesi. Punta così - si legge nell'ultimo rapporto annuale - «a limitare il miglioramento qualitativo delle armi nucleari e a porre fine allo sviluppo di nuove tipologie».
La strada verso un divieto totale - sempre più lontano dopo l'annuncio di Trump e i recenti esperimenti di Putin - parte da lontano. Un primo accordo risale al 1963, in piena Guerra fredda, con il «trattato parziale» per bandire gli esperimenti nello spazio e nelle profondità marine, firmato da Usa, Urss e Gran Bretagna.
L'ultimo test degli Stati Uniti risale al 23 settembre 1992, in Nevada, ed è stato il numero 1054 dall'inizio degli esperimenti, avviati nel 1945. Poche settimane dopo, il presidente George H. W. Bush firmò una moratoria di nove mesi sui test nucleari esplosivi, che poi fu resa «permanente». Almeno fino a oggi.
Nonostante il rafforzamento dei loro arsenali, Cina e Russia finora sembrano aver rispettato il divieto di test previsto dal Ctbt: l'ultimo esperimento di Pechino risalirebbe al 1996 e quello di Mosca al 1990, ancora prima della caduta dell'Unione Sovietica. I casi più recenti riguarderebbero, invece, non le testate nucleari in sé ma i sistemi di lancio.




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