Cerca e trova immobili
LIBIA

Caos in Libia, si spara sulla folla

Non sembra placarsi lo scontro in atto nel Paese fra forze governative e milizie. Manifestazioni contro il premier Abdelhamid Dbeibah: la polizia apre il fuoco sui dimostranti.
Foto AFP
Fonte ats
Caos in Libia, si spara sulla folla
Non sembra placarsi lo scontro in atto nel Paese fra forze governative e milizie. Manifestazioni contro il premier Abdelhamid Dbeibah: la polizia apre il fuoco sui dimostranti.
TRIPOLI - A Tripoli le forze di sicurezza libiche del governo di unità nazionale hanno aperto il fuoco sui dimostranti che stavano protestando di fronte alla residenza del premier Abdelhamid Dbeibah per chiederne le dimissioni e davanti alla sede de...

TRIPOLI - A Tripoli le forze di sicurezza libiche del governo di unità nazionale hanno aperto il fuoco sui dimostranti che stavano protestando di fronte alla residenza del premier Abdelhamid Dbeibah per chiederne le dimissioni e davanti alla sede dell'ex Apparato di supporto alla stabilità, occupata dopo l'uccisione di Al Kikli dalla Brigata 444 ad Abu Slim.

Lo riportano media e attivisti locali. Diversi video che circolano in rete dimostrerebbero il clima di forte tensione che si registra nel Paese, con diverse centinaia i giovani che manifestano nella capitale libica (dove da ieri è entrato in vigore un fragile cessate il fuoco dopo gli scontri tra milizie rivali dei giorni scorsi).

È proprio durante una di queste proteste che la polizia ha aperto il fuoco sui dimostranti. Non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime e feriti.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE