Se i soldi spengono gli incendi

LOS ANGELES - Il fuoco non guarda in faccia a nessuno. Lo abbiamo visto nei giorni scorsi nelle aree di Los Angels, in California, dove le fiamme hanno divorato tutto ciò che si sono trovate di fronte, dalle abitazioni dei quartieri più popolari alle ville dei super milionari; quelle a ridosso di Hollywood, ridotte in cenere. Ma i vip hanno nelle proprie tasche una soluzione in più per salvare - o, perlomeno, provarci - le proprie case. E sì: sono i soldi.

Chi se lo può permettere ha iniziato ad assoldare pompieri “privati”, ossia compagnie private che - a quattro mani con gli assicuratori, che così, se tutto va per il verso giusto, non devono poi sborsare ingenti risarcimenti per ricostruire - si occupano di salvaguardare le ville in questione. Un servizio alla portata di una stretta minoranza. Che costa nell’ordine delle diverse migliaia di dollari. Ma gli zeri sulla fattura possono diventare anche cinque, arrivando attorno ai 100¦000 dollari, qualora si volesse installare sulla propria proprietà un idrante privato. E poi vanno aggiunti i costi di allacciamento alla rete idrica.

E non si tratta di una novità assoluta. Così come non è una novità che questa “pratica” sia fonte di polemiche, per non dire di vera e propria indignazione, nei confronti di quello che appare come uno sfoggio della propria ricchezza. Una polemica nella tragedia, quindi, che ha trovato sfogo anche sui social network. Come nel caso di Keith Wasserman, un ricco investitore finito al centro delle critiche dopo che su X aveva chiesto di essere messo in contatto con pompieri privati, dicendo di essere disposto «a pagare qualsiasi cifra» per salvare la sua casa a Pacific Palisades. Il post è poi stato cancellato. Ma la polemica continua a divampare; proprio come le fiamme nel sud della California.