13 anni fa le stragi di Oslo e Utoya

La lotta all'estremismo va portata avanti oggi più che mai, ha dichiarato una sopravvissuta
OSLO - Tredici anni fa in Norvegia un duplice attentato perpetrato da Anders Behring Breivik costò la vita a 77 persone, il peggior attacco terroristico nella storia dei Paesi Nordici.
Prima un'esplosione davanti al palazzo del governo a Oslo, seguito nel pomeriggio da una sparatoria a un campo estivo di giovani di sinistra sull'isoletta di Utoya.
Oggi a Oslo si è svolta una cerimonia per commemorare le vittime. Tra i presenti c'era anche Astrid Hoem, sopravvissuta a Utoya e leader di Auf, l'associazione di giovani laburisti: «All'inizio dell'anno è stato scoperto che diversi adolescenti stavano pianificando un attacco terroristico in Norvegia, diversi sono militanti di estrema destra, alcuni nati nel 2011...», ha dichiarato Hoem ripresa dall'emittente di servizio pubblico norvegese Nrk.
Durante il suo discorso la leader ha sottolineato la necessità di perseverare nella lotta all'estremismo: «Abbiamo bisogno di voi che non avete ricordi del 22 luglio, potete comunque aiutarci a portare avanti la storia».
Intanto l'attentatore Anders Behring Breivik rimane in carcere d'isolamento, in una cella-appartamento dotata di tivù, PlayStation e mini palestra. Breivik sta ora facendo causa allo Stato norvegese per aver «leso i suoi diritti umani». Il processo inizierà il 9 dicembre e dovrebbe durare cinque giorni.




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