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STATI UNITIQuelle accuse incombenti che rischiano di azzoppare Trump

29.06.21 - 10:30
La Procura di Manhattan pronta a procedere su una serie di bonus non dichiarati, e potrebbe essere solo l'inizio
keystone-sda.ch / STR (DAVID MAXWELL)
Quelle accuse incombenti che rischiano di azzoppare Trump
La Procura di Manhattan pronta a procedere su una serie di bonus non dichiarati, e potrebbe essere solo l'inizio

NEW YORK - Bonus di lusso, sotto forma di usufrutto di beni - come auto, appartamenti oppure anche borse di studio - per alcuni dirigenti importanti e vicini Donald Trump. Decine e decine di migliaia di dollari che però non sarebbero riportati in nessuna dichiarazione fiscale.

È questo il perno che verrà presto sfruttato dalla Procura di Manhattan - scrive il Washington Post - per intentare una causa alla Trump Organization. Stando al quotidiano, le accuse formali e il seguente processo, potrebbero causare un danno economico considerevole al gruppo - e quindi anche allo stesso Trump - con il taglio di ponti da parte di banche e altri partner importanti.

I procuratori di Manhattan hanno preso contatto con il legale della Trump Organization venerdì in una videochiamata durata all'incirca 90 minuti. Per il gruppo, l'obiettivo della chiamata era quello di chiedere di non formalizzare i capi di accusa.

Per Ron Fischietti, avvocato del gruppo, «si tratta di accuse oltraggiose, con una base chiaramente politica e che non hanno precedenti. Si tratta di comportamenti normali per le grandi aziende e che non sono mai stati giudicati, è impossibile dimostrarne la natura dolosa».

Personaggio chiave di questo procedimento - scrive il Guardian - potrebbe essere il 73enne Allen Weisselberg - CFO di lungo corso della Organization - e il cui figlio ha a lungo beneficiato di prestazioni extra: da un appartamento di lusso, senza praticamente affitto, fino alle scuole pagate per i suoi nipoti. La speranza dei procuratori è che Weisselberg, messo alle strette, possa diventare un testimone chiave, scoperchiando il vaso di pandora.

È da diverso tempo che le autorità newyorchesi stanno indagando sugli ipotetici illeciti delle aziende dell'ex-presidente. Da una parte c'è il procuratore distrettuale Cyrus Vance - che da anni ne sta ispezionando i documenti fiscali - dall'altra la procuratrice dello Stato di New York, Letitia James, al lavoro sul versante civile sul possibile "gonfiamento e sgonfiamento" del valore di alcuni immobili, per ottenere migliori condizioni sui prestiti e sgravi fiscali.

Trump aveva parlato di queste indagini, al comizio politico presieduto questo lunedì, parlando di «caccia alle streghe» e motivazioni politiche: «Si tratta di cose che negli affari fanno tutti in America, non è possibile che siano illegali».

 

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