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STATI UNITIStrage in Texas: almeno 18 morti nel supermarket. «Sparava direttamente sulla gente»

03.08.19 - 22:06
È stato fermato un uomo, sarebbe un 21enne. Non si conosce il movente della strage. Fra i deceduti diversi bambini
Keystone
L'aggressore potrebbe essere un suprematista bianco.
L'aggressore potrebbe essere un suprematista bianco.
Strage in Texas: almeno 18 morti nel supermarket. «Sparava direttamente sulla gente»
È stato fermato un uomo, sarebbe un 21enne. Non si conosce il movente della strage. Fra i deceduti diversi bambini

EL PASO - Un'altra sparatoria insanguina l'America, a pochi giorni da quella messa a segno da un giovane suprematista bianco al food festival in California. Questa volta il teatro della tragedia è un affollato supermercato della catena Walmart di El Paso, Texas, la città del candidato presidenziale Beto O'Rourke. Un supermercato all'interno del grande centro commerciale Cielo Vista, un nome poetico che ricorda Cielo Drive, l'indirizzo di Beverly Hills in cui 50 anni fa la setta Manson mise a segno il suo delitto più brutale.

Almeno 18 morti - Il bilancio provvisorio dell'ultima strage è di almeno 18 morti, potrebbero essere anche 20 - fra questi diversi bambini - e diversi feriti, più di 22. E ad agire sarebbe stato un solo killer. La conferma della polizia è arrivata dopo più di un'ora durante la quale si sono susseguite diverse notizie e lo stesso ufficio del sindaco aveva parlato di tre persone arrestate. L'aggressore sarebbe un 21enne, potrebbe essere un suprematista bianco. Nulla si sa, al momento, sul movente della strage.

Un'ora durata un'eternità - Quel che è certo è che per un'ora durata un'eternità le migliaia di clienti che si trovavano nei negozi e nei ristoranti, particolarmente affollati il sabato pomeriggio sono piombati nel terrore. Dopo i primi spari c'è stato un fuggi fuggi generale, come mostrano le prime immagini scattate dai presenti con i telefonini e subito rilanciate dalle tv americane. L'area però è così grande che nessuno sapeva esattamente in che direzione scappare. Alcuni locali hanno fatto scattare immediatamente il lockdown, isolandosi dal resto dello shopping center. Diversi visitatori hanno telefonato alle forze dell'ordine e hanno cominciato a mandare sms ai propri cari. La polizia è arrivata in forze, insieme all'Fbi e alle ambulanze, ma è passata almeno un'ora prima della cattura dello sparatore.

La testimonianza - Una donna, che stava facendo la spesa nel supermercato, ha detto a Fox News di aver sentito «come fuochi d'artificio» mentre cercava un parcheggio. «Mi sono diretta verso l'uscita - ha continuato questa testimone di nome Vanessa - ho visto un uomo con una maglietta nera e pantaloni mimetici che imbracciava quello che sembrava un fucile. Prendeva di mira le persone e sparava loro direttamente. Ho visto tre o quattro persone cadere a terra».

Le autorità - «Davvero straziante. Stai al sicuro El Paso, per favore seguite tutte le indicazioni del personale di emergenza», aveva twittato O' Rourke, tra i candidati più battaglieri contro la violenza delle armi da fuoco. «Il nostro dipartimento sicurezza sta assistendo le autorità locali e federali per portare questa tragedia alla conclusione più rapida e sicura possibile», aveva twittato a sua volta il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ringraziando i primi soccorritori. Nel frattempo Donald Trump veniva aggiornato e telefonava al ministro della giustizia William Barr e allo stesso Abbot.

L'ultima sparatoria - Nella recente sparatoria californiana, durante il Gilroy Garlic Festival, erano morte tre persone: due bambini, uno di sei anni e una di 13 anni, e un ragazzo ventenne. Almeno 12 i feriti. A sparare era stato Santino William Legan, 19enne di origini italo-iraniane simpatizzante 'suprematista'. Aveva usato il fucile d'assalto Ak-47, una delle armi più usate nelle sparatorie americane. In California è vietato, ma lui l'aveva acquistato in Colorado. Poco prima del gesto folle, di cui ancora non si conoscono le motivazioni, Legan aveva pubblicato sul suo scarno account Instagram di soli tre post un'immagine del festival dell'aglio. In un altro post il ragazzo faceva riferimento al libro 'Might Is RIght', scritto nel 1890 con lo pseudonimo di Ragnar Redbeard. Un volume di principi misogini e razzisti, che proclama la superiorità della razza anglosassone. «Sono arrabbiato», aveva gridato mentre apriva il fuoco, prima di essere ucciso dalla polizia, anche se secondo l'ultima versione avrebbe fatto in tempo a spararsi per togliersi la vita.
 

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