Attentati in netto calo nel 2017

Sono stati 532 contro i 1'816 del 2014
ISLAMABAD - A poco più di tre anni dal sanguinoso attacco in una scuola di Peshawar in cui morirono 143 persone, la tolleranza zero contro il terrorismo lanciata dal Pakistan con l'adozione di un National Action Plan ha prodotto i suoi effetti: gli attentati sono infatti passati dai 1'816 del 2014 ai 532 del 2017, il 66% in meno; i terroristi uccisi sono stati 1'895; quelli arrestati 5'611 e quelli condannati a morte 414.
Sono i numeri presentati al Centro Studi Internazionali (CeSi) di Roma da una delegazione dell'Institute of Strategic Studies di Islamabad (Issi). «Rispetto ai dati del 2010, quando si ebbe un picco degli attacchi terroristici (2.061) in un solo anno, si è riusciti a ridurre del 90% il rischio di attentati nel Paese», ha ricordato l'ambasciatore Khalid Mahmood, presidente dell'Issi.
Il Pakistan deve confrontarsi con molte sfide esterne: «Dall'avanzata dei talebani al diffondersi nell'area di Al Qaeda e dell'Isis alle tensioni con l'India per il Kashmir», ricorda Asadullah Khan, ricercatore dell'Issi. Sul fronte interno, invece, contribuiscono a rendere il quadro instabile settarismo tra sunniti e sciiti, conflitti interetnici nella regione del Baluchistan, radicalizzazione, massiccia presenza di rifugiati afghani e forti sperequazioni economiche.
«La componente politica del National Action Plan - commenta Francesca Manenti del CeSi - autrice dello studio 'Il Pakistan alla prova della deradicalizzazione' - appare ancora in fase di rodaggio. Molti i punti del piano incompleti e sui quali le autorità civili hanno evidenti difficoltà nel conseguire risultati concreti».




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