Anis Amri è stato identificato grazie al certificato ritrovato nella pedaliera del camion usato per compiere la strage
BERLINO - La ricerca di Anis Amri è scattata grazie ad un documento d'identità ritrovato all'interno della cabina del camion, usato lunedì sera per compiere la strage al mercatino di Natale di Berlino, in Breitscheidplatz.
Il documento, in cui risultava il suo statuto di richiedente asilo espulso ma "tollerato", giaceva nella pedaliera del veicolo.
Non è la prima volta che, dopo un attentato, vengono ritrovati documenti d'identità degli attentatori. Si ricorda, per esempio, l'attentato di Parigi del 13 novembre dell'anno scorso, quando venne ritrovato un documento di un rifugiato che si era fatto esplodere nei pressi dello stadio di calcio, dove si stava giocando un'amichevole tra Francia e Germania. Ma non solo, anche nel gennaio del 2015, quando venne presa di mira dai terroristi la redazione di «Charlie Hebdo», furono trovati i documenti degli attentatori nell'autovettura usata per raggiungere la capitale francese. Stessa situazione a Nizza, dove il 14 luglio venne ritrovato il documento del tunisino, autore della strage costata la vita a 87 persone.
Tutti gli attentatori erano stati uccisi e non poterono ovviamente essere interrogati sui motivi per cui avessero lasciato i loro certificati d'identità.
Si presume che questo gesto sia intenzionale. A presumerlo è Otso Iho, del Jane's Information Group: «Forse per lasciare una traccia e confermare la propria responsabilità circa l'azione delittuosa».
«È capitato spesso che vi sia un calcolo dietro a questo gesto», si legge ancora.