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FRANCIA

Le femministe vogliono «scuse pubbliche» da Brigitte Macron

La moglie del presidente aveva insultato alcune attiviste durante uno spettacolo teatrale: «Parole che rivelano profondo disprezzo delle élite per coloro che osano spezzare l'omertà sulle violenze sessuali»
Imago
Fonte ats
Le femministe vogliono «scuse pubbliche» da Brigitte Macron
La moglie del presidente aveva insultato alcune attiviste durante uno spettacolo teatrale: «Parole che rivelano profondo disprezzo delle élite per coloro che osano spezzare l'omertà sulle violenze sessuali»

PARIGI - Alcune associazioni femministe hanno chiesto a Brigitte Macron "scuse pubbliche" e una "chiara condanna" delle violenze sessiste e sessuali dopo le parole della première dame che ha definito quattro militanti femministe che avevano interrotto uno spettacolo a teatro "brutte stronze".

"Quelle parole, pronunciate dalla moglie del presidente della Repubblica, non sono una semplice sbandata: rivelano il profondo disprezzo delle élite per coloro che osano spezzare l'omertà sulle violenze sessuali", ha denunciato il collettivo "Sciopero femminista" che riunisce una sessantina di associazioni, sindacati e federazioni.

Ary Arbittan, l'attore preso di mira dalla protesta delle femministe sabato sera a teatro, aveva incontrato la sera seguente, dietro le quinte prima dello spettacolo, Brigitte Macron. Quando l'attore le ha espresso "paura" di entrare in scena dopo quanto successo la sera prima, la première dame le ha risposto: "se ci sono delle brutte stronze, le butteremo fuori".

Arbittan, accusato da una ragazza di violenza sessuale nel 2021, ha visto archiviato il suo caso con un "non luogo a procedere" dopo tre anni di inchiesta.

La portavoce del governo francese, Maud Bregeon, ha preso questa mattina le difese di Brigitte Macron Intervistata da France 2, ha dichiarato che la première dame "ha parlato con spontaneità. Era in un frangente privato e su un tema sul quale non le si può rimproverare nulla. Che la lascino tranquilla".

"Quello che è gravissimo", secondo la portavoce, è che le militanti abbiano tentato di interrompere lo spettacolo "di qualcuno che è stato assolto con un non luogo a procedere" in tribunale. "Cosa significa? Significa che in fondo - ha aggiunto - la decisione della giustizia non avrebbe più nessuna importanza".

Interrogata da France Info, è intervenuta sulla vicenda anche la presidente dell'Assemblèe Nationale, la macroniana Yaël Braun-Pivet. Anche lei ha definito "pericoloso" rimettere in discussione la presunzione d'innocenza dell'attore, anche se la battaglia delle femministe resta "cruciale". "Per questo - ha aggiunto - non si può snaturare questa battaglia".

La Braun-Pivet ha peraltro sottolineato che il linguaggio usato da Brigitte Macron nell'occasione è stato "abbastanza indegno": "Non si insultano le persone, soprattutto quando sono delle attiviste in favore di una causa giusta".

Intanto si apprende che il video della scena realizzato da un fotografo di Bestimage, agenzia specializzata nell'attualità "people" la cui responsabile è amica di Brigitte Macron, al teatro delle Folies Bergères è stato inviato per errore dall'agenzia alla stampa specializzata in vip e celebrità, secondo quanto riportato da "Le Parisien".

I video sono stati venduti a "Paris Match", "Closer" e "Public" senza una verifica sui dialoghi che erano stati registrati. Secondo l'agenzia, Mimi Marchand, colei che vigila sempre sulle immagini diffuse riguardanti la première dame, era assente quella sera a causa di un lutto personale.

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