Sanzioni e "controsanzioni", Mosca chiede un miliardo a Shell

La Russia pretende un risarcimento dal colosso per il ritiro dal progetto Sakhalin-2
MOSCA - La Russia fa causa alla Shell chiedendo il pagamento di un miliardo di euro come risarcimento danni per la decisione del colosso energetico di ritirarsi dal progetto Sakhalin-2 per lo sviluppo di giacimenti petroliferi e di gas nell'isola dell'Estremo Oriente russo.
La Corte di Arbitrato di Mosca ha accettato di discutere l'azione legale intentata dall'ufficio del Procuratore generale, secondo quanto reso noto dal servizio stampa dell'organo giudiziario, citato dall'agenzia Tass. «La cifra richiesta nella causa è di un miliardo di euro», precisa la fonte.
La Shell partecipava con il 27,5% degli investimenti previsti al progetto Sakhalin-2. Ma nel 2022 decise di ritirarsi, dopo che il presidente russo Vladimir Putin aveva firmato un decreto in base al quale la società con sede in Russia Sakhalin Energy LLC diventava l'operatore del progetto.
In seguito la quota di Shell è stata acquisita da Sakhalin Project, una affiliata al gigante del gas russo Gazprom, la cui partecipazione è così cresciuta da poco più del 50% al 77,5%.




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