Condannati all'ergastolo per il massacro dell'11 dicembre 2006, per Olindo e Rosa Bazzi la Corte d'appello di Brescia accende una speranza.
BRESCIA - Colpo di scena nel caso della strage di Erba. C'è infatti l'ok all’udienza per discutere circa l'istanza di revisione della sentenza di colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi.
«Adesso ci attende un processo. Siamo soddisfatti e ci auguriamo che questa volta il processo finisca in altro modo, con un’assoluzione». È il commento, raccolto dal Corriere della Sera, del difensore Fabio Schembri.
Prima udienza l'1 marzo 2024
Dichiarazione che arriva dopo che la Corte d'appello di Brescia ha detto sì alla revisione del processo per la strage di Erba (Como): prima udienza fissata per l'1 marzo 2024, davanti alla seconda sezione penale.
Al centro del nuovo procedimento c'è il pluriomicidio di Raffaella Castagna (allora compagna di Azouz Marzouk), del piccolo Youssef Marzouk, di Paola Galli (mamma di Raffaella) e di Valeria Cherubini (vicina di casa della Castagna), oltre al tentato omicidio di Mario Frigerio, avvenuti l'11 dicembre 2006, per i quali sono stati condannati in via definitiva all'ergastolo i coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano.
Nello specifico, la corte d'Appello ha accolto le istanze di revisione della difesa e nella prima udienza si deciderà quali nuovi elementi ammettere. A processo poi si deciderà se assolvere, condannare oppure dichiarare inammissibile l'istanza di revisione. Per ora la corte ha emesso un decreto di citazione a giudizio per Olindo e Rosa.
I punti oscuri
Gli elementi da approfondire sono più di uno. E sono relativi - tra gli altri - al distacco dell'energia elettrica avvenuto all'interno della palazzina di Erba, teatro della strage. Ma non solo, da approfondire anche la presenza nel pomeriggio precedente al macabro assassinio di più persone all'interno dell’appartamento di Raffaelella Castagna.
C'è anche la dichiarazione del super testimone Mario Frigerio, che in un primo momento aveva parlato di una persona di carnagione olivastra presente sul luogo del delitto. Si parla poi della testimonianza di Abdi Kais, con precedenti di spaccio, mai sentito finora.
In parte incongruenze e novità che la trasmissione televisiva "Le Iene" aveva per prima messo in luce, durante uno speciale dedicato alla strage.
Dunque sul tavolo della corte finiranno testimonianze, intercettazioni ambientali, interviste e consulenze. Tutti elementi che, se non dimostreranno l'innocenza dei due, potrebbero però provarne la non colpevolezza.
«Più leggo gli atti e più ci credo», ha detto il procuratore generale Cuno Tarfusser. Non resta che attendere.