Cinque milioni di sfollati nel Sahel

L'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati auspica «più aiuti umanitari per tutti i Paesi coinvolti»
KALAMBARI - Il conflitto contro gli islamisti e il cambiamento climatico nella regione africana del Sahel occidentale hanno spinto quasi cinque milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Lo afferma l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, Unhcr.
Alla fine di giugno, 4,8 milioni di persone risultano sfollate in Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger.
«Il Paese più colpito è il Burkina Faso, dove ci sono quasi due milioni di sfollati interni», ha detto l'Alto commissario per i Rifugiati, Filippo Grandi, in una visita di due giorni ai campi in Ciad, che ospitano oltre un milione di persone.
Ieri Grandi aveva visitato il campo di Kalambari, ad una trentina di chilometri a sud della capitale N'Djamena, dove vivono circa 8.000 rifugiati provenienti dal confinante Camerun. «Due anni fa, abbiamo registrato 500.000 persone in Mali e Burkina Faso, che già mi sembravano un numero enorme», ha detto Grandi.
Nel suo intervento, l'Alto commissario per i Rifugiati ha lamentato l'insufficienza della sola azione militare, sostenendo che la battaglia contro gli jihadisti prevede non soltanto la materia della sicurezza, ma anche la lotta alla povertà, al sottosviluppo e per l'istruzione. Grandi ha parlato anche dell'emergenza climatica, che alimenta i conflitti, auspicando «più aiuti umanitari per tutti i Paesi del Sahel».
Ats




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