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FINLANDIASanna Marin: «L'ingresso nella NATO è un atto di pace, non di guerra»

19.05.22 - 15:41
In un'intervista in occasione della sua visita italiana, la premier finlandese ha raccontato il suo punto di vista
AFP
Sanna Marin: «L'ingresso nella NATO è un atto di pace, non di guerra»
In un'intervista in occasione della sua visita italiana, la premier finlandese ha raccontato il suo punto di vista
C'è però l'opposizione turca: «Ogni problema può essere risolto con la discussione e la buona volontà»

HELSINKI - «Putin deve essere fermato: da solo non lo farà mai».

Lo ha dichiarato la premier finlandese Sanna Marin, intervistata dal Corriere della Sera in occasione della sua visita a Roma, dove ha incontrato il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, per rafforzare la cooperazione con l'Italia.

Ma come fermarlo? «Appoggiando l’Ucraina per far sì che vinca la guerra, fornendo armi, aiuti finanziari e umanitari, varando nuove sanzioni contro la Russia, che non si fermerà fino a quando non sarà fermata».

«Sentiamo molta solidarietà con il popolo ucraino»
La 36enne socialdemocratica, in carica dal 2019, è una delle più giovani leader mondiali, e si trova a governare un Paese confinante con la Russia. «Mosca ha iniziato una guerra di aggressione contro un Paese confinante. Anche noi lo siamo e seguiamo la situazione da vicino con molta preoccupazione. Sentiamo molta solidarietà verso il popolo dell’Ucraina, anche perché ne sappiamo qualcosa. Siamo stati in guerra con il nostro vicino in passato e abbiamo una storia difficile con loro».

È per questo, insomma, che la Finlandia ha chiesto l'adesione alla NATO? «È molto importante aver preso questa decisione, viste le azioni della Russia, per proteggere la nostra nazione e i nostri figli». Per la leader finlandese, è anche importante aver preso la decisione insieme alla Svezia, per assicurarsi che «l'intera regione nordica e quella baltica siano coperte. Cooperiamo già molto strettamente nella difesa con la Svezia, così come con la Norvegia e altri Paesi dell’area. Una volta dentro la Nato, la nostra sicurezza collettiva e capacità di difenderci aumenterà».

Il muro turco: «Ogni problema può essere risolto»
La Finlandia era già comunque una nazione improntata alla Difesa, visti i suoi investimenti: «Abbiamo buone capacità difensive, spendiamo già più del 2% del nostro PIL per la difesa e per decenni abbiamo investito molto per la nostra sicurezza, proprio a causa del vicino grande e aggressivo che abbiamo ai nostri confini».

Nella strada verso l'ingresso nella Nato c'è però l'ostacolo turco: si riusciranno a superare le divisioni? «Penso che a questo stadio sia importante stare calmi, avere discussioni con la Turchia e con tutti gli altri Paesi membri, rispondendo a domande che possono esserci e correggendo eventuali malintesi. Ogni problema può essere risolto con la discussione e la buona volontà».

Basi NATO in Finlandia? «Sono decisioni nazionali»
Riguardo alla possibilità che la tradizione finlandese di agire come mediatore dei conflitti possa essere scalfita con l'ingresso nella Nato, Marin spera che non sarà il caso: «Noi vogliamo rimanere honest broker, far sì che il dialogo sia sempre la via da seguire. In verità, la decisione di chiedere l’adesione alla Nato è un atto di pace non un atto di guerra. Dobbiamo assicurarci che non ci sia mai una guerra sul suolo finlandese e cercheremo sempre di risolvere i problemi attraverso la diplomazia».

Uno degli aspetti più criticati e malvisti dalla Russia è l'eventualità che, con l'adesione alla Nato, Svezia e Finlandia ospitino basi Nato o armi nucleari sul loro territorio. Succederà? «Il tema non è parte del negoziato. Queste sono decisioni nazionali. Nessuno verrà da noi per imporci armi nucleari o basi permanenti se non le vogliamo. Penso quindi che questo tema non sia in agenda. Non mi pare che ci sia neppure interesse a dispiegare armi nucleari o aprire basi Nato in Finlandia». 

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