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SOCIETÀQuando il mondo chiede più guanti che profilattici

09.02.22 - 06:00
I giovani lo usano meno. Gli adulti fanno poco sesso. E la Karex, leader mondiale dei condom, si dà ai guanti di lattice
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Quando il mondo chiede più guanti che profilattici
I giovani lo usano meno. Gli adulti fanno poco sesso. E la Karex, leader mondiale dei condom, si dà ai guanti di lattice
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Il Coronavirus ha ucciso il sesso. Lo si era già detto: tra le tante vittime della pandemia vi è anche il desiderio sessuale. Le coppie non si amano più, o comunque molto meno, recluse tra quattro mura in tempo di "lockdown", o sopraffatte dalla crisi economica in atto. Le coppie clandestine, peggio ancora, hanno ultimamente trovato poco spazio d’azione, tra hotel chiusi e coprifuoco. La paura del contagio ha fatto il resto e se c’era chi, dopo il primo lockdown del 2020, vaticinava il ritorno di un’epoca d’oro del sesso, la realtà ha smentito anche i più ottimisti. A farne le spese è la produzione dei profilattici e suona come un requiem la notizia, diffusa pochi giorni fa, che la Karex, leader del settore, ha deciso di riconvertire parte della propria produzione nella fabbricazione di guanti in lattice, molto più richiesti dei condom. Il colosso malese, che produce un profilattico su 5 in circolazione nel mondo, ha lamentato di aver subito, dallo scoppio della pandemia, una diminuzione del 40% della richiesta dei propri prodotti.

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Meglio i guanti in lattice - «L’industria del condom è in crisi« ha dichiarato l’amministratore delegato della società Goh Miah Kiat durante una intervista rilasciata a Nikkei Asia, spiegando che la via d’uscita scelta è la produzione di due linee di guanti in lattice per 500 milioni di pezzi annui, per poi arrivare ad avere 10 impianti per 2,5 miliardi di pezzi annui. Una crisi inaspettata per una società che, da ben 3 generazioni, ha rappresentato un colosso nella produzione di condom e che, ogni anno, fabbrica 5,5 miliardi di profilattici, occupando una fetta di mercato del 17%, sia con il proprio marchio sia rifornendo altri marchi, come la Durex.

Pesa la chiusura dei motel a ore - Secondo quanto osservato dai dati in possesso dell’azienda, la chiusura degli hotel ad ore e dei motel, utilizzati in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo dove le case sono molto affollate e la privacy è carente, ha determinato un vero e proprio crollo di richiesta di profilattici. Lo stesso dicasi per la battuta d’arresto registrata dall’industria del sesso a pagamento. Altro fattore molto importante, che ha determinato il calo di richieste di profilattici, è la parziale sospensione delle campagne governative di distribuzione dei condom. Assorbiti dal dramma del Covid-19, la maggior parte dei governi ha interrotto le proprie campagne di sensibilizzazione contro le malattie sessualmente trasmissibili, basate anche sulla distribuzione gratuita di profilattici. “Per esempio-ha dichiarato Goh-nel Regno Unito il Servizio nazionale di sanità, Nhs, ha chiuso molte cliniche non essenziali a causa del Covid e quelle di benessere sessuale che distribuivano i condom sono tra quelle chiuse”.

Meglio la playstation e i social che fare sesso - Dopo un drastico calo di vendita di profilattici, registrato nel 2020, nel primo trimestre del 2021 si era avuto un cambio di tendenza e le vendite negli Stati Uniti, come registrato dalla società di ricerche di mercato Iri, erano cresciute di 23,4 punti percentuali, tra marzo e aprile, rispetto a quanto successo nello stesso periodo l’anno prima. Il colosso dei beni di consumo Reckitt Benckiser, aveva parlato di un incremento “a doppia cifra” nei primi tre mesi dello scorso anno. I vaccini e la fine delle misure di contenimento della pandemia, potrebbero rappresentare una speranza di ripresa delle vendite di profilattici, così come ipotizzato dagli esperti del settore, anche se, deve sottolinearsi, che già prima della pandemia il settore del condom era in crisi. Church e Dwight, azienda produttrice del profilattico Trojan, aveva rilevato una diminuzione dell’uso del profilattico tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Per i ricercatori dell’Università dell’Indiana e del Karolinska Institutet, una delle cause sarebbe da riferirsi all’aumento dell’inattività sessuale, riscontrato tra il 2000 ed il 2018, soprattutto tra i giovani che, secondo gli studi condotti in merito, tenderebbero a rimandare il proprio ingresso nell’età adulta, anche a causa dell’utilizzo incontrollato della tecnologia e dei social media.

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Il preservativo non piace - Nonostante le numerosissime campagne di sensibilizzazione abbiano da tempo chiarito i vantaggi dell’utilizzo dei profilattici, con riguardo alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate, moltissime persone, specialmente molto giovani, continuano a non farne uso. Nella vicina Italia, dal 2007, le vendite di condom sono calate del 13% e la spesa pro capite degli italiani in profilattici, nel 2018, è stata di 0,43 euro, contro le 0,51 della Francia, 0,78 della Germania e l‘1,07 del Regno Unito. Secondo numerosi studi di settore, gli uomini continuano a fare resistenza nell’utilizzo del profilattico che, a loro dire, ridurrebbe la sensibilità e farebbe perdere l’erezione durante il rapporto sessuale. Questa resistenza, anche se da riferirsi più ad una sfera psicologica che fisica, trova spesso una complice nella partner stessa che accetta di avere rapporti, spesso occasionali, senza alcuna protezione. Secondo lo psicanalista Luca Rosseau “(...) soprattutto nei rapporti a pagamento, il non utilizzo provoca un brivido adrenalinico simile a quello della roulette russa. Che sembra paradossale ma fa sentire vivi”.

L'incubo dell'Aids - Una indagine del 2018, pubblicata sul Journal of Sex Research alcuni anni fa, ha mostrato che oltre l’80% dei ragazzi tra i 21 ed i 30 anni ha ammesso di aver cercato, almeno una volta, delle scuse per non utilizzare il preservativo durante un rapporto sessuale. Negli anni’80 e ’90 la paura dell’Aids e le massicce campagne informative sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili avevano incrementato l’utilizzo del preservativo tra i giovani. Attualmente, invece, di tali malattie si parla molto meno ma, dispetto di quella che è la percezione comune, la situazione non è migliorata, e ogni giorno, nel mondo, si verificano oltre 3 milioni di infezioni. Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2018, sono stati 357 milioni i casi registrati di origine batterica e, più del doppio, quelli virali. Anche i numeri dei contagi da Aids sono rilevanti e nel 2020, sono state segnalate oltre 100 mila nuove diagnosi di Hiv. La modalità di trasmissione più frequente è quella attraverso rapporti eterosessuali, ben il 58%, il che significa che non si utilizza a dovere l’unico strumento che, di fatto, possa proteggere le persone dal rischio di trasmissione del virus: il profilattico.

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Al Condom preferisco la PrEp - La ricerca scientifica nella lotta contro l’Hiv ha compiuto passi da gigante e oggi ci sono ben 6 classi di farmaci antiretrovirali con circa 20 molecole a disposizione e diversamente combinabili tra di loro che garantiscono una buona qualità di vita a coloro che assumono la terapia quotidianamente. Vi è inoltre a disposizione anche una profilassi pre-esposizione, fino a poco tempo fa impensabile, la cosiddetta PrEp che consiste nell’assunzione combinata di farmaci attivi contro l’Hiv prima dei rapporti sessuali considerati a rischio. Se correttamente assunta da persone sieronegative a rischio di infezione, la terapia si è dimostrata molto valida nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione da Hiv. Se la messa a punto di tale terapia ha rappresentato un netto miglioramento della qualità di vita di tante persone, non manca, però, anche un drammatico risvolto della medaglia. Numerosi studi hanno dimostrato un consistente aumento di altre malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea, la clamidia, la sifilide e le epatiti A,B e C in chi comincia ad assumere quotidianamente la pillola preventiva. Il problema, è da riferirsi al mancato utilizzo del preservativo da parte della persona che, pur non infettandosi con il virus dell’Hiv, rimane indifeso contro le altre infezioni. Il vero problema rimane quello di non aver capito che l’utilizzo del profilattico rappresenta uno strumento di salvaguardia della propria salute e di quella dei propri partner. La mancanza di una educazione sessuale, impartita fin da giovanissimi a scuola, il venir meno delle campagne di sensibilizzazione governative e l’emergenza Covid, che distrae l’attenzione da temi di salute pubblica altrettanto importanti, sono tra i fattori che hanno determinato la sempre minore domanda di condom nel mondo. Varrebbe la pena di ricordare che per proteggere la propria salute è necessario indossare delle protezioni, e non solo nelle mani.

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