Qual è la nazione americana più vaccinata?

Gli Stati Uniti non sono nemmeno nella top ten. In fondo, senza sorprese, si piazza Haiti
WASHINGTON - Qual è la nazione americana con più persone vaccinate, in percentuale? La risposta potrebbe sorprendere, ma forse nemmeno troppo: sono le Isole Cayman ad avere il tasso di vaccinazione più alto del continente, con il 90% dei cittadini completamente vaccinati.
Seguono Porto Rico, con l'86%, e il Cile, con l'85%. Una menzione speciale la merita senz'altro Cuba, che con i vaccini prodotti "in casa" si piazza al quarto posto, con l'84% (e da settembre vaccina anche i bambini a partire dai due anni). Seguono Isola di Saba (80%) e il Canada con il 76%, il migliori risultato tra i grandi paesi americani. Poi ancora Uruguay (76%), Bonaire (76%), Aruba (73%) e Argentina (69%). Grandi esclusi dalla top ten sono gli Stati Uniti, con un tasso del 60% di doppiamente vaccinati.
All'inizio la vaccinazione nei paesi dell'America latina era partita a rilento, e circa sei mesi fa poco meno della metà di tutti i decessi mondiali legati al Covid-19 si registravano nella parte meridionale del continente. Un gap che è stato colmato dalla seconda metà dell'anno.
Squilibri si registrano anche tra città e campagna: negli agglomerati del Brasile, come Rio de Janeiro e San Paolo, i vaccinati con almeno una dose si avvicinano al 99% della popolazione adulta. L'intero Paese però ha un tasso del 65% di vaccinazione con due dosi.
Il successo nei paesi dell'America latina si spiega anche con la grande fiducia che la popolazione ripone storicamente nei vaccini, come già avvenuto per quelli della poliomielite.
In fondo alla classifica si trova, senza troppe sorprese, Haiti (0,62%), duramente colpita da terremoti e uragani, e con una povertà diffusa. Seguono Jamaica (18%), Saint Vincent e Grenadine (23%), e la Guyana Francese (25%).




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!