«Non più di 30 in chiesa per il Covid», ma i vescovi fanno ricorso

La nuova decisione del governo Macron non piace alla Chiesa che si oppone: «È un grave errore»
PARIGI - Cresce la protesta dei vescovi francesi contro la decisione dell'attuale amministrazione di Emmanuel Macron di limitare le cerimonie religiose a un massimo di 30 persone per contrastare il coronavirus.
Dopo le critiche di ieri, la Conferenza episcopale della Francia (CEF) ha annunciato questa mattina di aver di aver depositato ricorso presso il Consiglio di Stato contro questa decisione.
Tra l'altro, ha indicato di avere «appuntamento domenica», alle ore 18.00, con il premier Jean Castex «per un vero momento di concertazione».
Secondo quanto riferito dal portavoce della CEF, Vincent Neymon, il ricorso è stato depositato questa mattina, in modo «preventivo, prima della pubblicazione del decreto» che illustra le misure decise per i culti. I vescovi ritengono che la capienza massima di 30 persone sia un «grave errore». Ieri, l'avevano invece bollata come «inapplicabile e irrealistica».




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