Cerca e trova immobili
LIBANO

In Libano è caduto il governo

Lo ha annunciato questa sera il premier Hassan Diab, dopo la crescente pressione legata all'esplosione a Beirut
keystone-sda.ch / STF (WAEL HAMZEH)
In Libano è caduto il governo
Lo ha annunciato questa sera il premier Hassan Diab, dopo la crescente pressione legata all'esplosione a Beirut
BEIRUT - «Dichiaro oggi le dimissioni di questo governo», con queste parole – pronunciate dopo un'arringa amara e arrabbiata – il premier Hassan Diab, ha ufficialmente sciolto un già traballante Esecutivo. È prop...

BEIRUT - «Dichiaro oggi le dimissioni di questo governo», con queste parole – pronunciate dopo un'arringa amara e arrabbiata – il premier Hassan Diab, ha ufficialmente sciolto un già traballante Esecutivo.

È proprio di oggi in giornata, infatti, la notizia di un quarto ministro dimissionario dal suo gabinetto a seguito delle proteste per l'esplosione di Beirut e le accuse di inefficienza e corruzione.

Corruzione che è stata nominata proprio da Diab durante il suo discorso che ha parlato di «élite corrotte e bugiarde» che hanno «ostacolato il cambiamento» e che «sono più forti dello Stato stesso».

Un sistema oscuro che, sempre stando al premier, sarebbe il primo responsabile dell' esplosione dello scorso 4 agosto nella capitale – che è costata la vita a 200 persone, ne ha ferite 6'000 e devastato una parte importante della città – e che lui ha definito «un crimine».

Se da una parte l'uscita di scena del governo è stata salutata da una salva di fuochi d'artificio, dall'altra non sono mancate le polemiche per un discorso che per molti è stata una mancata ammissione di responsabilità.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE