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UNIONE EUROPEAIl Consiglio d'Europa ha dubbi sulle app di tracciamento

28.04.20 - 11:24
Perché non è chiaro se siano davvero efficaci e se i risultati «valgano i prevedibili rischi sociali»
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Fonte Ats ans
Il Consiglio d'Europa ha dubbi sulle app di tracciamento
Perché non è chiaro se siano davvero efficaci e se i risultati «valgano i prevedibili rischi sociali»

STRASBURGO - «Considerata la mancanza di prove sull'efficacia delle app di tracciamento», bisogna domandarsi se «questi strumenti siano la soluzione» e se «i risultati che si promettono valgano i prevedibili rischi sociali e legali che possono generare».

Lo affermano in una dichiarazione congiunta sull'uso di applicazioni di tracciamento della pandemia di Covid-19 Alessandra Pierucci, presidente del comitato della Convenzione 108 (unico testo internazionale vincolante sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali), e Jean-Philippe Walter, commissario per la protezione dei dati del Consiglio d'Europa.

Oltre a evidenziare gli accorgimenti tecnici che devono essere presi nello sviluppare queste app, Pierucci e Walter ritengono che «chi decide di non usare questi strumenti non debba subire alcuna conseguenza negativa», e, dato che questi sistemi possono essere imprecisi, «gli utilizzatori debbano poter contestare facilmente le misure che verrebbero loro imposte».

In Australia, invece, è già boom - Oltre 2 milioni di australiani hanno scaricato in poche ore la app COVIDSafe, ideata per segnalare l'eventuale contatto con una persona affetta da coronavirus.

Lo ha annunciato il ministro della Sanità Greg Hunt, secondo quanto riportato dalla Bbc, precisando che agli utenti arriverà una notifica se l'incontro con una persona malata è avvenuto nell'arco di 1,5 metri e per più di 15 minuti.

Nel Paese ci sono stati finora 6'727 casi di coronavirus e 85 morti. I nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore sono stati soltanto 12.

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