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DELITTO DI LONATE: Arrestati due studenti di 15 anni

Dopo dieci ore di interrogatorio in piena notte hanno confessato l'omicidio della prostituta ma, dicono gli inquirenti, non avrebbero mostrato pentimento.
DELITTO DI LONATE: Arrestati due studenti di 15 anni
Dopo dieci ore di interrogatorio in piena notte hanno confessato l'omicidio della prostituta ma, dicono gli inquirenti, non avrebbero mostrato pentimento.
LONATE CEPPINO. Clamoroso quanto inaspettato colpo di scena nelle ultime ore dalle serratissime indagini portate avanti dai Carabinieri del Comando provinciale di Varese e coordinate dalla Procura della “Città Giardino”. Con la pesantissima accu...
LONATE CEPPINO. Clamoroso quanto inaspettato colpo di scena nelle ultime ore dalle serratissime indagini portate avanti dai Carabinieri del Comando provinciale di Varese e coordinate dalla Procura della “Città Giardino”. Con la pesantissima accusa di essere gli autori dell’assassinio di Mares Pores, la prostituta ghanese 22enne conosciuta come Maria, uccisa l’altro pomeriggio in via Veneto a Lonate Ceppino dove si era appartata per una prestazione sessuale, sono finiti due ragazzini 15enni, uno dei quali di origini eritree ma di nazionalità italiana. Entrambi residenti a Lonate e studenti, sono incensurati e appartengono a buone famiglie. I due minorenni, secondo quanto riferito dagli inquirenti nel corso di una affollata conferenza stampa, hanno confessato ai Carabinieri di Tradate al termine di un lunghissimo interrogatorio nel corso del quale sarebbero caduti in diverse contraddizioni. Alla loro individuazione gli investigatori sono arrivati nella pomeriggio di ieri grazie anche alle descrizioni fornite da una “collega” di Maria, la prima a prestare soccorso alla poveretta colpita con tre coltellate, una, quella letale, al cuore. I due 15enni hanno resistito per ben 10 ore prima di ammettere, in piena notte e alla presenza del Magistrato dei Minori di Milano, le loro responsabilità e dare un movente all’omicidio: la rapina. I due, infatti, si erano messi in testa di rapinare una prostituta qualsiasi, pare, per il gusto del brivido. Che ad ammazzare la ghanese non fosse stata una persona “esperta” lo si era capito sin dai primi esiti della visita esterna compiuta dal Medico Legale e che avevano evidenziato, fra l’altro, come sia stato usato un coltello di piccole dimensioni dalla lama lunga una ventina di centimetri. Nel pomeriggio di ieri gli investigatori, forse con la speranza di “tranquillizzare” i due giovani assassini che già avevano individuato, avevano messo in giro la voce che l’assassino poteva essere un giovane dai capelli mori e sui 25 anni. Un identikit diffuso nei locali pubblici del circondario e che ha fatto scattare le prime segnalazioni. Probabilmente serviva, questo escamotage, in attesa di poter raccogliere le prove che avrebbero poi inchiodato i due 15enni ora rinchiusi al Beccaria di Milano. Per loro il Magistrato dei Minori contesta le accuse di concorso in omicidio premeditato e aggravato, rapina a mano armata e detenzione abusiva di arma da taglio. Disperati i genitori dei due studenti, che in lacrime hanno detto ai Carabinieri di non essere in grado di dare una spiegazione logica al tremendo gesto dei figli da tutti quanti sono sempre stati considerati ragazzi del tutto normali e che non avevano problemi se non quelli quotidiani e tipici della loro stupida e imperscrutabile età, corrotta e maledettamente plagiata dalla società moderna. E sotto choc l’intero paese di Lonate che ha appreso la notizia dai Gr e Tg nazionali, regionali e locali. I due assassini, dunque, non avevano mai dato problemi, neppure alle Forze dell’Ordine, e apparentemente conducevano una vita del tutto tranquilla. I due minorenni sono stati fermati mentre si trovavano nella piazza principale di Lonate Ceppino, a trastullarsi con alcuni amici rimasti attoniti quando hanno cominciato a realizzare quanto stava accadendo sotto i loro innocenti occhi. Portati alla stazione dei Carabinieri di Tradate sono stati sottoposti ad un stringente interrogatorio dal Magistrato dei Minori che ha faticato non poco per indurli alla confessione. Per dieci ore, come detto, hanno respinto ogni e qualsiasi accusa con fermezza, dicono gli investigatori, quasi da far tremare la schiena al pensiero della loro azione e della descrizione del delitto: i due l’altro giorno si sono dati appuntamento verso le 16.00 nella stessa piazza dove sono stati prelevati dai Militari e hanno pianificato l’idea che frullava nel loro bacato cervello da qualche giorno, ovvero quello di mettere a segno una rapina. E quale “obiettivo” più facile se non proprio una meretrice di giovane età e indifesa su quel marciapiede su cui è costretta a battere giorno e notte? Forte della buona conoscenza della zona dove le lucciole sono solite appartarsi coi clienti, hanno ritenuto fattibile la loro folle idea. Ed ecco che, dopo aver imboccato una strada di campagna, hanno raggiunto il boschetto dell’orrore alternandosi ai pedali di una bicicletta. Quando si sono trovati davanti Maria, come tante altre sue “colleghe” in Italia senza permesso di soggiorno, uno di loro ha fatto finta di contrattare una prestazione sessuale, convincendo la vittima a vendere il suo corpo per una piuttosto contenuta. La ragazza ha accettato, forse, anzi sicuramente, nulla temendo da quei due “pistolini” alla ricerca (credeva lei) della “saltellata” estiva. E proprio mentre si abbassava i pantoloncini e poggiava il suo marsupio blu in terra, è spuntato il coltello da una tasca posteriore dei jeans. L’arma sembra sia stata rubata dal cassetto della cucina di casa di uno dei due studenti in tecniche… L’autore materiale del delitto e il suo complice, che si sarebbe limitato ad assistere alla scena assaporando il “buon” esito della loro “brillante” idea, sono fuggiti vcon il marsupio della vittima, poi gettato insieme al coltello poche decine di metri più in là, in un campo di grano, ma portandosi via i soldi e lasciando preservativi e rossetto. Mentre fuggivano, Maria è tornata sul ciglio di via Vittorio attirando l’attenzione di Stella, la sua amica in attesa di clienti a poca distanza. Proprio lei aveva visto i due 15enni appartarsi con la vittima che, ferita e agonizzante, si é trascinata, sorretta dall’altra ragazza fino alla strada principale, dove un automobilista ha lanciato l’allarme. Purtroppo la 22enne é deceduta un’ora dopo all’ospedale di Tradate durante un intervento chirurgico. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Procura di Varese, Francesco Paganini, vanno avanti e saranno ora condotte dalla Procura dei Minori di Milano per accertare come e in quale contesto sia maturata la pazzesca idea di uccidere una prostituta per rapinarla. Dopo l’omicidio i due 15enni sono tornati in paese ricongiungendosi agli amici di sempre, comportandosi come se nulla fosse accaduto. Ridendo e scherzando. Ma quel che è peggio, se possibile, è il fatto che i due, nonostante abbiano ammesso le loro gravissime responsabilità, non avrebbero, invece, mostrato il benché minimo segno di pentimento. Un aspetto che lascia ancor più sconcertati e che non può evitare di riportarci alla mente il delitto di Chiavenna, dove tre ragazzine, poco più che 17enni, hanno ucciso Suor Maria Laura per togliersi di dosso la noia. Almeno loro pare che un minimo di pentimento lo abbiano avuto. Ma non dimentichiamo quell’altro 14enne di Porlezza ubriacatosi di grappa e finito in quasi coma etilico anche lui per togliersi la noia da dosso. Oppure il 17enne di Mariano Comense arrestato con l’accusa di aver commesso tre rapine in tre giorni con la complicità anche di un suo pressoché coetaneo, ancora uccellin di bosco. Ma cosa sta succedendo ai nostri figli?
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