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ArchivioINTERVISTA: D'Angelo: "Mi piace Internet e non rubo le donne degli altri"

11.04.00 - 16:40
Gianfranco D'Angelo si è esibito a Campione con una divertente commedia. Un'occasione per scambiare quattro chiacchiere.
INTERVISTA: D'Angelo: "Mi piace Internet e non rubo le donne degli altri"
Gianfranco D'Angelo si è esibito a Campione con una divertente commedia. Un'occasione per scambiare quattro chiacchiere.
Immaginate se una giovane ragazza reduce da un master negli Stati Uniti ritorna a casa e annuncia « Papà, mi sposo ! », e provate a immaginare l’immediata reazione del padre. È quello che è accaduto a Gianfranco D’Angelo sul palcoscenico dell’Auditorium del Mons. Baraggia di Campione, nello spettacolo « Il padre della sposa », con la regia di Sergio Japino. A fianco del noto attore e presentatore nei panni che, cinematograficamente furono di Spencer Tracy e Steve Martin, Erica Blanc nel ruolo della moglie e Brigitta Boccoli in quello della figlia. La trama si basa sulla difficoltà di un padre di accettare il distacco emotivo dalla propria figlia che ha deciso improvvisamente di sposarsi con un ragazzo conosciuto negli Stati Uniti. Da questa repentina scelta nascono una serie di divertenti situazioni che hanno mandato in visibilio il pubblico presente in sala, apprezzando tutta la performance del bravo Gianfranco D’Angelo sin dall’inizio. Tutto lo spettacolo è giocato sulle capacità comiche di D’Angelo che cerca in tutti i modi di dissuadere la figlia dalla decisione matrimoniale illustrandole tutti gli svantaggi e i difetti di tale istituzione. Seguono quindi gli incontri con il futuro genero, i rispettivi genitori, poi i preparativi della cerimonia all’insegna della comicità più spicciola e a volte sin troppo prevedibile. Ottimo il primo tempo, dinamico e scoppiettante, deludente il secondo tempo basato essenzialmente su malintesi e fraintendimenti che sanno un po’ troppo di dejà vu televisivo. Fastidioso il finale mellifluo e accomodante. Chi ne esce vincitore in tutto ciò è sicuramente Gianfranco D’Angelo. Sapiente maestro della battuta; conosce perfettamente ritmi e tempi giusti per strappare la risata. L’esperienza in fondo non gli manca avendo iniziato col teatro nei primi anni settanta, con quel capolavoro di Garinei e Giovannini che portava il nome di “Alleluia, brava gente”, e avendo continuato con altre ottime prove come Niente sesso siamo inglesi o Gli uomini, sono tutti bambini. Molto brava Brigitta Boccoli, ex soubrette di Domenica In, ed Erica Blanc, perfetta nel ruolo della moglie. Uno spettacolo tutto sommato riuscito, e che pur trovando pieno consenso di pubblico può far storcere il naso ai palati più fini. Prima della pièce abbiamo scambiato quattro parole con il protagonista.

In Il padre della sposa lei è un padre che resta abbastanza scioccato quando un giorno sua figlia rincasando le riferisce. “Papà mi sposo!”. Quanto le assomiglia questo padre?
Non moltissimo. Ho due figlie, sono sposate tutte e due e credo di non essere stato possessivo. Nella vita ci sono sicuramente dei padri simili a quello che io rappresento nel mio spettacolo, gelosi e possessivi, ma personalmente sono distante anni luce da un tipo di padre del genere.

Lei di teatro ne ha fatto davvero tanto, sin dagli esordi negli anni sessanta con il Bagaglino. Ma quando decide di andare in pensione e fermarsi?
Mai. Il teatro fa parte della mia professione e lo faccio perché mi sento attore e un attore si confronta con se stesso proprio in teatro. Faccio questo mestiere e continuerò a farlo perché ogni sera affronto un pubblico che vedo, sento e percepisco. Il fatto di avere una verifica immediata ogni volta che entro in scena mi dà ancora oggi emozione ed entusiasmo.

Teatro, televisione, cinema. Tra questi generi dove si trova meglio?
Non ci sono preferenze. Sono tutte forma di spettacolo importanti e necessarie per chi fa questo tipo di lavoro. Ovviamente ognuno può dare risultati diversi. La televisione è un mezzo che entra nelle case e ti dà quindi popolarità. Il teatro non ti dà la popolarità. Infatti spesso si arriva al teatro dopo aver fatto, purtroppo, televisione. Dico “purtroppo” non perché denigro la televisione; io di T.V ne ho fatta tanta e spesso ho portato anche delle novità nel varietà. Purtroppo oggi se non sei qualcuno, se il tuo nome non ha un certo peso i vari impresari teatrali stentano a produrre spettacoli.

Nella sua carriera occupa un posto importante Raffaella Carrà. Lei ha imitato la Carrà, ha lavorato con la Carrà, questa sera la regia è di Sergio Japino (compagno della Carrà per molti anni, ndr). Ma non faceva prima a sposarsela?
Di solito non rubo le donne agli altri. Di belle donne ne ho conosciute molte nella mia vita. Raffaella è stata per molti anni compagna di Japino, che tra l’altro è un mio grande amico che conosco da molti anni. Stimo la Carrà, sono legato a lei da amicizia anche se non ci frequentiamo spessissimo. Mi fa piacere incontrarla perché è una donna che stimo molto, soprattutto dal punto di vista professionale. Per me Raffaella è dotata di grande talento e volontà. Quando deve fare un lavoro, che sia Carramba o qualcos’altro, si prepara moltissimo e non lascia niente al caso. È una professionista vera dalla quale c’è sempre da imparare qualcosa. È vero, ho fatto molte volte il verso a Raffaella con “Raffaella dei miracoli”, ma tutto era un gioco divertente.

La sua comicità è basata essenzialmente sul prendere in giro la realtà di tutti i giorni, soprattutto i politici. Ma fanno davvero così ridere questi politici?
In passato i politici hanno fatto ridere moltissimo e continuano a farlo ancora oggi. Fanno ridere perché sono dei grandissimi attori, sono così bravi a dire tutto e il contrario di tutto, sanno cambiare la carte in tavola con una tale fretta che a me diverte molto e mi fa ridere.

Lei usa Internet?
Cerco di mantenermi al passo con tutta l’evoluzione tecnologica. Sono affascinato da tutto ciò che la tecnologia ci offre. Vado sempre alla ricerca di nuove cose. Ovviamente anch’io ho il computer, sono collegato a Internet, ma non ho molto tempo per approfondire e per diventare bravo. Sicuramente il futuro è la tecnologia.

di Sal Feo

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