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LOCARNO FILM FESTIVAL

Una Piazza Grande tra Francia e Usa

In programma questa sera ci sono "Anatomie d'une chute" di Justine Triet e "Falling Stars" di Richard Karpala e Gabriel Bienczycki
LOCARNO FILM FESTIVAL
Una Piazza Grande tra Francia e Usa
In programma questa sera ci sono "Anatomie d'une chute" di Justine Triet e "Falling Stars" di Richard Karpala e Gabriel Bienczycki
LOCARNO - Altri due film saranno proiettati questa sera, dalle 21.30, in Piazza Grande nell'ambito del Locarno Film Festival. Dopo la consegna del Raimondo Rezzonico Award a Marianne Slot, verranno proiettati "Anatomie d'une chute" di Justine Triet e...

LOCARNO - Altri due film saranno proiettati questa sera, dalle 21.30, in Piazza Grande nell'ambito del Locarno Film Festival. Dopo la consegna del Raimondo Rezzonico Award a Marianne Slot, verranno proiettati "Anatomie d'une chute" di Justine Triet e "Falling Stars" di Richard Karpala e Gabriel Bienczycki.

Nel primo caso ci troviamo di fronte a un film «sul fallimento di una coppia» spiega la cineasta francese. «L’idea era di raccontare il decadimento di un corpo, in modo tecnico, di farne la metafora del decadimento della coppia, di una storia d’amore». Questa la sinossi: da un anno Sandra, Samuel e Daniel, il loro figlio undicenne, vivono in montagna lontani da tutto. Un giorno, Samuel viene ritrovato morto davanti a casa. La polizia apre un’indagine per morte sospetta. Malgrado l’ambiguità – suicidio od omicidio? – le accuse cadono su Sandra. Un anno più tardi, Daniel assiste al processo della madre – vera e propria dissezione della coppia.

Di tutt'altro genere il secondo film in cartellone. La notte del primo raccolto, tre fratelli del West americano partono per vedere una strega morta, seppellita da un loro amico. Quando per errore ne profanano il corpo, si rendono conto che l'unico modo per fermare una maledizione sulla loro famiglia è bruciare il cadavere prima dell'alba. «Questa storia, per molti versi, ha a che vedere con il prezzo di diventare adulti» spiegano i registi statunitensi. «Abbandonare il rifugio della propria casa e avventurarsi nell'ignoto, sotto il peso del libero arbitrio giovanile, senza la consapevolezza delle conseguenze».

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