L'UDC sull’approvazione del Preventivo 2026: «Occorre responsabilità vera, non retorica»

Morisoli punta il dito dopo l'avvallo del rapporto di maggioranza: «PLR e Centro parlano di responsabilità, ma votano un buco di 108 milioni».
BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha approvato ieri sera il Preventivo 2026, avvallando il rapporto di maggioranza stilato da Centro e PLR. Una decisione che Sergio Morisoli (UDC) non ha esitato a criticare.
«La parola più abusata da PLR e Centro è "responsabilità"», afferma il capogruppo UDC in gran consiglio. «Votano un buco di 108 milioni facendo peggio del Governo, nonostante un aumento di tasse e imposte di oltre 80 milioni».
Secondo Morisoli, la maggioranza rinvia sistematicamente le scelte difficili e continua a proporre la stessa retorica ogni anno, senza cambiare realmente la traiettoria delle finanze cantonali.
Per l’UDC, insomma, il vero segnale di responsabilità sarebbe stato bocciare il Preventivo 2026. «Sarebbe stato l’unico modo efficace per obbligare il Consiglio di Stato a fare finalmente i compiti, ad assumersi le proprie responsabilità e a presentare un piano serio di risanamento», spiega Morisoli.
L’UDC, definita «irresponsabile» perché contraria al preventivo, ricorda il suo intento: «Il pareggio di bilancio, come indicato dal Parlamento e dal popolo nel 2021, evitando di gettare due miliardi di debiti sulle spalle della prossima generazione».
Le critiche si concentrano su «sprechi, investimenti sfarzosi» e trasferimento di oneri ai Comuni. L’UDC propone invece un piano di risparmio mirato «che non gravi sui cittadini più bisognosi», ma che intervenga in modo concreto e sostenibile sulle finanze cantonali.
La ricetta dell’UDC prevede due linee d’intervento: un pacchetto “hard” a breve e medio termine con misure immediate di risanamento e un pacchetto “soft” a medio-lungo termine per mantenere la disciplina finanziaria. «Occorre dimenticare che il risanamento avvenga attraverso il teatrino dei Preventivi annuali. È necessario lavorare sul Piano Finanziario da subito con un obiettivo di pareggio fra 3-4 anni», conclude Morisoli.
Secondo l’UDC, il 2027 sarà l’anno in cui il risanamento dovrà finalmente partire. Ma la domanda resta aperta: «chi avrà l’onere – certamente non l’onore – di fare ciò che i Governi delle ultime tre legislature non hanno mai voluto, potuto o saputo fare?»



