Caso Hospita: le ragioni dei due di picche dei vertici della Lega
Ecco cosa ha spinto la sottocommissione, incaricata di far luce sul caso, a chiedere una Commissione parlamentare d'inchiesta.
BELLINZONA - Sulla stampa ticinese questa mattina sono emersi nuovi dettagli sulla vicenda "Hospita" che da mesi scuote la politica del nostro cantone (in particolare i vertici della Lega).
Ma andiamo con ordine. Martedì 11 novembre la sottocommissione speciale, incaricata di far luce sul caso iniziato dopo l'arresto dell'ex sindaco di Bioggio Eolo Alberti accusato di amministrazione infedele e appropriazione indebita, ha chiesto l’istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta.
La ragione? Dopo i vari rifiuti delle audizioni delle persone coinvolte, la sottocommissione si è detta impossibilitata a svolgere il proprio compito.
Secondo quanto anticipato da LaRegione, l’avvocato ed ex deputato leghista Enea Petrini, incaricato dai vertici del movimento di via Monte Boglia di indagare sulle voci che circolavano in merito a mancati pagamenti degli oneri sociali e precetti esecutivi di Hospita, avrebbe risposto picche in quanto non ha ancora ottenuto lo svincolo dal segreto professionale da parte dei suoi mandanti.
Il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga, invitato a titolo personale e non in rappresentanza di un movimento politico, ha invece spiegato che «con tutto quanto già riferito anche sugli organi di stampa, non avrei personalmente niente da aggiungere». E neppure il parlamentare Alessandro Mazzoleni si è reso disponibile, non rispondendo alla mail della sottocommissione.
Per quanto riguarda l'ultimo due di picche, il foglio bellinzonese riporta che Norman Gobbi ha declinato «l’invito sia perché non sono più coordinatore della Lega, sia perché, in ogni caso, ritengo prevalente la carica di consigliere di Stato».
Ma non è tutto. Dopo le anticipazioni dei messaggi WhatsApp emerse negli scorsi giorni, anche il Cdt conferma, citando il verbale dell’interrogatorio a Petrini steso dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, il legame tra l'avvocato e la famiglia Alberti. «Il 5 aprile 2024 il consigliere Gobbi mi manda un messaggio informandomi che mi avrebbe chiamato Mazzoleni (ndr. Alessandro, avvocato e parlamentare attivo nel gremio dirigente della Lega) non so se il 6 o il 7 aprile 2024 dicendomi che erano circolate voci in relazione a mancati pagamenti degli oneri sociali e precetti esecutivi (…), mi chiedeva quindi se potevo fare un sopralluogo per vedere se era tutto in ordine, io ho risposto a Mazzoleni che avevo un incarico professionale con Alberti Eolo e che forse non ero la persona adatta a questo incarico. Mazzoleni ne ha parlato con Alberti Eolo di questa circostanza e lui ha detto che non era un problema se mi occupavo io della verifica, verifica avvenuta il 25 aprile 2024 alle 8.30 presso la sede di Bioggio».
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