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Il Ticino ha una nuova Legge sulla protezione animali

Approvata dal Parlamento la riforma. L'imposta sugli amici a quattro zampe accende il dibattito
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Il Ticino ha una nuova Legge sulla protezione animali
Approvata dal Parlamento la riforma. L'imposta sugli amici a quattro zampe accende il dibattito

BELLINZONA - Un nuovo ente di coordinamento, una tassa più salata per i cani e corsi obbligatori prima di accogliere un amico a quattro zampe tra le mura domestiche. È stata approvata oggi dal Gran Consiglio la nuova Legge sulla protezione animali.

«La protezione animali - ha commentato il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa - è un dovere etico che riflette il nostro rapporto tra natura e funzionamento delle istituzioni. L’attuale sistema mostra dei limiti», la riforma si è quindi resa necessaria.

Centrale operativa 24 ore su 24 - Tra le principali novità, vi sarà l'istituzione di un ente unico principale di coordinamento, il cui compito sarà quello di «di garantire la prontezza d’intervento in caso di animali vaganti (domestici o selvatici), il ricollocamento di animali a seguito di interventi delle autorità, il soccorso di animali in difficoltà, il servizio di picchetto 24 ore su 24, nonché la gestione di animali in ambito urbano, come colonie feline o piccionaie». Collaborerà strettamente con le SPA riconosciute dallo Stato, risolvendo la frammentazione a oggi esistente. I vantaggi, secondo il messaggio governativo, sono «evidenti» poiché «i servizi cantonali sarebbero facilitati nei rapporti di collaborazione, nell’organizzazione degli interventi e nella gestione finanziaria». Migliorando «tempestività, efficacia d’intervento e sostenibilità».

Tassa per i cani più salata - Il dibattito si è acceso attorno all’aumento della tassa sui cani. In apertura, Simona Genini (PLR) ha chiesto di rinviare la riforma in Commissione, sostenendo che «i proprietari di cani non possono essere i soli responsabili di una tassa che va a finanziare spese pubbliche. Una tassa che in realtà consiste in un'imposta speciale. La legge deve avere una base legale chiara, equità di trattamento e proporzionalità». Nonostante l’appello, il plenum ha deciso di proseguire. Perplessità sono state espresse anche da Roberta Passardi (PLR), che ha riconosciuto i limiti della riforma e presentato degli emendamenti (bocciati) nel tentativo di cambiare quanto stabilito. In particolare per l’esenzione prevista solo per alcuni cani di servizio, con il rischio di discriminare altre categorie. Ha inoltre criticato il fatto che, ancora una volta, a pagare saranno i cittadini, e in questo caso solo i proprietari di cani, mentre per gli altri animali non è prevista alcuna imposizione.

Saranno esentati:
- i detentori di cani guida per ciechi, riconosciuti dall'Assicurazione invalidità;
- i detentori di cani per disabili, riconosciuti dall'Assicurazione invalidità;
- i detentori di cani di servizio (esercito, dogana, polizia) ai sensi dell'art. 69 OPAn;
- i detentori di cani da protezione del bestiame, riconosciuti ai sensi dell'art. 10d cpv. 2 OCP;
- gli enti per il soccorso agli animali riconosciuti dallo Stato, che detengono cani in attesa di affidamento.
L'esonero non è tuttavia esteso ai cani di soccorso civile (ad es. Redog, REGA, Protezione civile), poiché mancano criteri oggettivi e certificazioni ufficiali univoche.

Nel dettaglio - Attualmente la media cantonale si attesta sui 71.50 franchi per cane a seconda della razza e del comune di residenza. Con la riforma, la nuova forchetta oscillerà da un minimo di 75 franchi a un massimo di 125 franchi. Dell’importo complessivo: «40 franchi saranno destinati al Cantone (con entrate aggiuntive per 500mila franchi), per finanziare soprattutto l’Ente unico, oltre che le risorse interne, e 25 franchi a favore del Fondo per il soccorso degli animali (introito di circa 850’000 franchi annuali)» stralciando «il finanziamento di progetti di infrastrutture comunali e intercomunali e il finanziamento del corso di base per i nuovi detentori di cani». In questo modo si garantisce «ai Comuni una copertura minima dei costi», assicurando «il finanziamento necessario per la riorganizzazione del soccorso agli animali». Al contempo sarà preservata l’autonomia ai Comuni per la determinazione della tassa.

Tra i Comuni più popolosi, Lugano (che ospita una popolazione canina di 4'981 esemplari, pari al 15% del Cantone), Locarno (1’085 cani, 3%) e Mendrisio (1'484 cani, 5%) applicano una tassa di 75 franchi, mentre Bellinzona (3'955 cani, 11%) applica una tassa di 70 franchi. Nel complesso, 46 Comuni applicano una tassa di 75 franchi, 27 di 50 franchi, 13 di 100 franchi mentre gli altri applicano importi intermedi.

A completamento della riforma, «per i primi tre anni si chiede che il Consiglio di Stato presenti annualmente alla Commissione sanità e sicurezza sociale una valutazione sull'andamento finanziario del nuovo sistema, così da verificare che la nuova impostazione garantisca effettivamente il proprio autofinanziamento e, se necessario, correggere tempestivamente eventuali criticità con i dovuti correttivi».

Corso di base per la detenzione dei cani - Isitituita anche l'obbligatorietà per il corso di base per i futuri detentori di cani o persone che non detengono cani da più di 10 anni. Secondo la nuova legge, dovrà essere concluso prima dell'entrate del cane e sarà completamente a carico dei partecipanti. Di durata complessiva di sei ore, nel corso saranno trattate le norme sulla protezione degli animali, la salute e la sicurezza pubblica. Saranno fornite «conoscenze teoriche negli ambiti dell’educazione civica, dell’etologia del cane, degli aspetti igienico sanitari, della prevenzione di incidenti e delle normative federali e cantonali vigenti in materia di protezione di animali, epizoozie (tra cui i requisiti di importazione), e della Legge sui cani». Sarà aperto ai maggiori di 16 anni che - al compimento del 16esimo anni di età - potranno formalmente diventare detentori del cane.

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