Sigarette elettroniche: qual è la situazione nelle scuole?

Maddalena Ermotti-Lepori (PPD) ha inoltrato un'interpellanza per capire se esista una strategia nelle scuole
BELLINZONA - Le sigarette elettroniche, sia usa e getta che quelle con i liquidi aromatizzati, sono arrivate sul mercato pochi anni fa, e da subito hanno attratto un pubblico piuttosto esteso. Ma qual è la situazione nelle scuole ticinesi? Esiste una strategia specifica?
La granconsigliera Maddalena Ermotti-Lepori ha inoltrato un'interpellanza al Consiglio di Stato sull'utilizzo delle sigarette elettroniche. «Preoccupa il fatto che tali nuovi prodotti sembrano innocui, sono simpatici da vedere, e hanno un aspetto accattivante: sono compatti, leggeri e portatili, in molti colori e molti gusti, facilmente reperibili e acquistabili su internet» si legge nel testo.
«Dato che questi dispositivi hanno forme che possono confondersi con altri oggetti, parrebbe addirittura che ci siano giovani che riescono a fumare in classe» segnala la granconsigliera.
Pertanto Maddalena Ermotti-Lepori ha interpellato il Consiglio di Stato con le seguenti domande:
- È al corrente della pericolosità di questi nuovi prodotti, in particolare per i giovani?
- Il personale docente è stato sensibilizzato?
- Il Dipartimento ha una strategia rivolta alle scuole?




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