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LUGANO

Sgombero dell'ex Macello, l'MPS: «Classe politica allo sbando»

Critico anche il Movimento per il socialismo che stigmatizza "la provocazione politica"
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Sgombero dell'ex Macello, l'MPS: «Classe politica allo sbando»
Critico anche il Movimento per il socialismo che stigmatizza "la provocazione politica"
LUGANO - «Una provocazione di alcune forze politiche». La definisce così l'MPS la decisione del Municipio di Lugano di far sloggiare i molinari dall'ex Macello. Per l'Mps si stratta di una decisione che è in linea con l'inte...

LUGANO - «Una provocazione di alcune forze politiche». La definisce così l'MPS la decisione del Municipio di Lugano di far sloggiare i molinari dall'ex Macello. Per l'Mps si stratta di una decisione che è in linea con l'intervento della polizia per impedire la manifestazione alla stazione di Lugano lo scorso 8 marzo. «Ricordiamo che altre manifestazioni, considerate “non autorizzate”, si sono tenute in molte parti del paese: sono degenerate solo quando la polizia è preventivamente intervenuta. Ricordiamo, ad esempio, che nello stesso momento in cui si teneva la manifestazione alla stazione di Lugano, une centinaio di donne (mascherate anch’esse!) tenevano una manifestazione “non autorizzata” davanti al palazzo del governo a Bellinzona, all’insegna del bellicoso slogan “volano gli stracci”. Eppure non è successo assolutamente nulla, forse proprio perché non è intervenuta nessuna provocazione poliziesca».

Il Movimento per il socialismo se la prende con una classe politica «ormai allo sbando» che «cerca di ricompattarsi, di mostrarsi attiva e determinata, costruendo un capro espiatorio alla propria inettitudine politica», ovvero «l’esperienza del sociale centro autogestito il Molino».  L’MPS in un comunicato stampa «esprime il proprio sostegno al centro sociale autogestito il Molino e si oppone alla procedura avviata dal Municipio di Lugano».

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