Un aiuto finanziario a chi lotta in prima linea

Una mozione chiede di sostenere chi è confrontato a costi aggiuntivi, ad esempio per la custodia dei figli.
BELLINZONA - A causa dell'emergenza coronavirus in Ticino, diverse categorie professionali sono confrontate con delle condizioni straordinarie e di difficile gestione e con un carico di lavoro supplementare. Fra queste c'è naturalmente in personale attivo nell'ambito sanitario, ma ci sono pure le forze dell’ordine, i medici di famiglia, il personale delle case anziani e dei servizi di assistenza e cura a domicilio.
Tutte queste figure professionali, oltre a dover aumentare drasticamente i ritmi di lavoro, sono spesso a contatto con persone infette e quindi soggetti a un alto rischio di contagio. In modo encomiabile queste persone antepongono il “bene comune” al “bene proprio” e di riflesso ai bisogni delle proprie famiglie. Questo comporta delle importanti limitazioni e dei disagi nella gestione della propria vita privata e familiare e in alcuni casi anche dei costi aggiuntivi non preventivati. Pensiamo soprattutto in ambito famigliare e in particolare nella cura dei figli per chi nell’attuale emergenza non può occuparsene in prima persona e non può chiedere a parenti, in particolare a quelli anziani, di custodirli.
Per questo motivo, i deputati PPD e sindacalisti OCST Claudio Isabella (primo firmatario), Lorenzo Jelmini e Giorgio Fonio hanno deciso di presentare una mozione in cui chiedono che vengano assegnati aiuti finanziari a beneficio del personale sanitario e di tutto il personale impegnato in prima linea per fronteggiare la crisi sanitaria. In modo da coprire i maggior oneri che queste persone/famiglie hanno sopportato (e sopporteranno), in particolare per la gestione e custodia dei figli.




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