Un'interrogazione di Bruno Storni chiede al Governo di fare luce sulle tempistiche delle operazioni
BELLINZONA - L’incendio che ha colpito i boschi sopra Riazzino lo scorso 31 dicembre ha richiesto ben cinque giorni di interventi - impegnando forze a terra e in aria - per essere definitivamente domato. A distanza di un paio di mesi, Bruno Storni risolleva la questione, interrogando il Consiglio di Stato sulla gestione e lo svolgimento delle operazioni.
Il deputato socialista pone la lente in particolare sull’organizzazione dei voli antincendio. «Malgrado la disponibilità dell’esercito (a costo zero), non accolta dai nostri servizi Cantonali, e l’accordo con la possibilità di attivare un picchetto d’intervento rapido con tempi di reazione di 15 minuti, si è dovuto attendere circa un’ora per vedere in volo il primo elicottero», scrive Storni sottolineando come l’intervento «tardivo» abbia permesso la propagazione di un incendio che altrimenti «avrebbe potuto essere spento con pochi di voli se effettuati nei primi 15 o 30 minuti».
Alla luce di queste considerazioni - e ricordando come la «situazione fosse a rischio da settimane» - il deputato socialista chiede al Governo di fare luce sulle tempistiche di intervento e, in particolare, sul rifiuto dell’offerta dell’Esercito, che aveva messo a disposizione gratuitamente un SuperPuma «ritenendo la situazione in Ticino a rischio incendio».
Le domande dell'interrogazione