Chirurgo licenziato, ora parla la direzione dell'EOC

La replica dell'Ente sul caso presso l'Ospedale Regionale di Lugano con l'allontanamento di uno specialista, autore di uno studio “critico”
LUGANO - Non si è fatta attendere la risposta della direzione dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) relativa al licenziamento di un chirurgo specialista con esperienza decennale che operava all'interno dell'Ospedale Regionale di Lugano.
Le motivazioni, come scritto questo lunedì mattina da tio.ch, sarebbero legate a un rapporto da cui sono poi originate una serie di criticità - e denunce - legate al modus in cui viene gestita la chirurgia della mano nell'ambito dell'ente.
Riguardano proprio questo testo, le puntualizzazioni giunte via nota nel pomeriggio da parte dell'Ospedale che ribadisce come sia ancora in corso «l’analisi interna di un “rapporto” allestito spontaneamente da un suo collaboratore, relativo ad aspetti organizzativi e clinici attualmente oggetto di approfondimento».
Inoltre: «si stanno verificando la correttezza dei dati ripresi dal “rapporto” e il rispetto delle disposizioni EOC in materia di uso delle risorse aziendali e delle responsabilità connesse all’esercizio della funzione da parte di chi ha allestito il rapporto stesso».
Come ribadito dall'Ente, con lo specialista segnalante sarebbe al momento pendente una procedura civile «con oggetto la contestazione della disdetta, avvenuta per ragioni non legate al contenuto del “rapporto” ma in cui tale “rapporto” viene elevato - a torto - a causa del licenziamento».
Insomma, stando alla direzione, l'allontanamento del chirurgo non sarebbe direttamente legato allo studio svolto da quest'ultimo.
In conclusione: «EOC non intende esprimersi ulteriormente sulla procedura pendente, e si rammarica per la divulgazione non autorizzata di informazioni interne. L’Ospedale Regionale di Lugano ribadisce il proprio impegno costante nella tutela della sicurezza clinica, della protezione delle informazioni e della trasparenza amministrativa, nel pieno rispetto delle regole interne (...) e delle disposizioni cantonali e federali in materia».




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