Al via un progetto per la conservazione della rondine

Un'inziativa transfrontaliera per la gestione condivisa e sostenibile del Corridoio Ecologico del Fiume Ticino
Un'inziativa transfrontaliera per la gestione condivisa e sostenibile del Corridoio Ecologico del Fiume Ticino
GAMBAROGNO - Simbolo della primavera e del profondo legame tra l’uomo e la natura, la Rondine è oggi al centro di una nuova iniziativa di carattere scientifico, educativo e culturale. In queste settimane ha preso avvio un progetto transfrontaliero di conservazione – ancora una volta sotto il coordinamento di Scandolara – nell’ambito del programma Interreg Italia–Svizzera ECOsistemi di COnfine, che promuove una gestione condivisa e sostenibile del Corridoio Ecologico del Fiume Ticino, una delle principali arterie naturali della regione insubrica.
La Rondine: importante indicatore ecologico - La Rondine comune (Hirundo rustica), da sempre protagonista di proverbi, leggende e tradizioni popolari, rappresenta anche un significativo indicatore ecologico. Si nutre esclusivamente di insetti volanti, come mosche e zanzare. Nidifica in ambienti in cui il rapporto con l’uomo conserva ancora un equilibrio, fattore che la rende vulnerabile ai cambiamenti ambientali. La riduzione delle prede, conseguente all’uso intensivo di prodotti chimici, costituisce una minaccia concreta alla sua sopravvivenza. Il monitoraggio delle popolazioni di rondine consente pertanto di valutare, seppur indirettamente, lo stato di salute del nostro ambiente con una certa accuratezza.
Obiettivi principali del progetto 2025–2027 - Il nuovo progetto si propone di aggiornare il censimento delle rondini in Svizzera e in Italia, con particolare attenzione al Piano di Magadino, attraverso la realizzazione di un nuovo inventario e l’identificazione delle colonie prioritarie. Tra gli obiettivi principali figurano inoltre la sensibilizzazione dei comuni rivieraschi, la produzione di nuovi materiali educativi, il coinvolgimento delle scuole mediante attività didattiche e gemellaggi transfrontalieri, nonché la valorizzazione del progetto attraverso i social media, con l’intento di accrescere la consapevolezza e la partecipazione pubblica sul tema.
L'iniziativa interessa diverse realtà attive sul territorio e viene realizzato congiuntamente da tre enti: l’associazione Ficedula, la Fondazione Bolle di Magadino e la Fondazione del Parco del Piano di Magadino. L’iniziativa integra attività di ricerca scientifica, azioni di sensibilizzazione e partecipazione attiva della comunità, a favore della conservazione di una specie tanto affascinante quanto fragile.






