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LUGANOLa Diocesi cerca un esorcista

24.05.24 - 07:28
Non c'è fretta. Ma il posto in Curia è vacante dalla morte di don Sandro Vitalini, nel 2020. E le richieste d'aiuto non mancherebbero.
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La Diocesi cerca un esorcista
Non c'è fretta. Ma il posto in Curia è vacante dalla morte di don Sandro Vitalini, nel 2020. E le richieste d'aiuto non mancherebbero.
La questione riaccende un dibattito su cui la scienza si è spesso espressa con grande scetticismo.

LUGANO - L'ultimo è stato don Sandro Vitalini, deceduto nel 2020 all'età di 85 anni. Da allora la Diocesi di Lugano è senza esorcista. Una lacuna che andrà colmata. Anche perché le richieste d'aiuto, a quanto pare, non mancano.

Obbligo canonico – Il portavoce Luca Montagner, interpellato da tio.ch, spiega: «Siccome è un obbligo canonico avere almeno un esorcista di riferimento per Diocesi, si sta valutando attentamente a chi affidare questo delicato compito, garantendogli anche la formazione necessaria. Si sta anche ipotizzando una collaborazione temporanea con le diocesi italiane confinanti, per questioni linguistiche e di vicinanza territoriale». 

«Continuano a esserci segnalazioni» – Nel 2016 la RSI riferiva di circa 200 segnalazioni all'anno per la Curia ticinese. Su scala nazionale, stando a fonti della SRF, il numero si aggirava attorno al doppio. «Ora don Vitalini non c'è più – riprende Montagner – e non è facile per noi avere dei numeri ufficiali. Le segnalazioni alla Curia continuano a esserci comunque. Attualmente quando si presentano persone che richiedono un esorcismo è il Vescovo o il suo delegato a valutare come gestire la situazione». 

Le mille forme del maligno – Vedere o sentire il diavolo. Ogni tanto emerge qualche storia del genere. «Il maligno può presentarsi in svariati modi – ricorda Montagner –. Ogni caso viene preso in considerazione singolarmente. Alcuni esorcismi possono durare anche più tempo e in alcune circostanze servono più sedute. È un tema estremamente delicato».

Fragilità – Montagner evidenzia come la maggior parte delle segnalazioni sfoci poi in situazioni che non necessitano di un esorcismo. «Spesso si è confrontati con gente che chiede delle benedizioni perché magari pensa di essere segnata da qualche malocchio. Si tratta di persone che stanno attraversando un periodo fragile e necessitano di conforto. In altre situazioni le persone interessate hanno problemi psichiatrici gravi».  

Difficile trovare un successore – Resta però una minoranza di casi avvolta nell'ombra. Per cui sembrerebbe necessaria una figura religiosa abilitata e formata. «Non è facile trovare il successore di don Vitalini. Un prete solitamente non ambisce a un ruolo del genere. Chi si intende di esorcismi sa che per ricoprirlo serve una fede profonda, ma non basta. Occorre essere anche il più immacolati possibili».

«Quei segreti che non poteva conoscere nessuno» – Montagner poi fornisce una spiegazione supplementare che, va sottolineato, non è scientifica. «Ci sono stati casi in cui la persona posseduta si è messa a raccontare vita, morte e miracoli del prete che si trovava di fronte. Segreti che solo il sacerdote stesso poteva conoscere. Un esorcista rischia di non dormire la notte. Quando vedi gente minuta che sposta oggetti enormi, rimani segnato. Non sarà evidente trovare il nuovo esorcista della Diocesi, ma vogliamo prenderci il tempo necessario per scegliere bene».

I forti dubbi della scienza – Affermazioni che non lasciano indifferenti. E che riportano a galla un eterno dibattito. Non va infatti dimenticato come diversi uomini di scienza negli anni si siano detti contrari alla pratica dell'esorcisimo. Ad esempio perché potrebbe rafforzare la convinzione di essere posseduti in individui già di per sé fragili.

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