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«La riforma fiscale è ingiusta: il Cantone perderà 96 milioni di franchi all'anno»

Il comitato Stop ai tagli invita a votare no il 9 giugno.
Ti-Press (Pablo Gianinazzi) archivio
Fonte Red
«La riforma fiscale è ingiusta: il Cantone perderà 96 milioni di franchi all'anno»
Il comitato Stop ai tagli invita a votare no il 9 giugno.
BELLINZONA - «È un regalo per i più ricchi». Il comitato Stop ai tagli lancia la campagna per dire no, il 9 giugno, alla riforma fiscale approvata dal Parlamento a dicembre dello scorso anno.«Aumenteranno i moltiplicatori comunali» - Secondo il...

BELLINZONA - «È un regalo per i più ricchi». Il comitato Stop ai tagli lancia la campagna per dire no, il 9 giugno, alla riforma fiscale approvata dal Parlamento a dicembre dello scorso anno.

«Aumenteranno i moltiplicatori comunali» - Secondo il comitato, «composto da numerose sigle sindacali e partiti progressisti», la modifica della legge tributaria «favorisce in modo sproporzionato chi ha redditi più elevati, proponendo una significativa riduzione del 20% dell'aliquota per persone con un imponibile di almeno 300'000 franchi». La riforma comporta inoltre «una riduzione generale dell’aliquota (-1,66%), che porterà ad aumentare i moltiplicatori comunali».

«Un regalo per i più ricchi» - Per i promotori del no, oggi riuniti in conferenza stampa a Bellinzona, si tratta di «un regalo per i più ricchi a discapito della qualità del servizio pubblico. Le conseguenze saranno ulteriori tagli al settore sociosanitario e formativo, ai sussidi di cassa malati e ai salari dei dipendenti pubblici. La proposta, infatti, comporterebbe una perdita stimata di entrate pari a 96 milioni di franchi all'anno per Cantone e Comuni, mettendo a rischio la capacità del sistema di garantire servizi pubblici essenziali».

Politica fiscale equa e solidale - In un momento «caratterizzato da crescenti disuguaglianze e difficoltà economiche per molti cittadini», il comitato ha sottolineato «l'importanza di una politica fiscale equa e solidale. Proporre una politica fiscale basata sugli sgravi per i redditi più elevati è, non solo incoerente, ma anche dannoso per la coesione sociale e l'equità economica. A fare le spese di questa riforma saranno i cittadini del ceto medio che si vedranno aumentare le imposte comunali».

9 giugno - Per i fautori del no la votazione del 9 giugno sarà una «data fondamentale per decidere quale direzione prendere nella politica cantonale: vogliamo davvero continuare con regali fiscali ai più ricchi mentre si taglia nel sociale oppure vogliamo una politica solidale capace di rispondere ai bisogni della cittadinanza e un Cantone in grado di affrontare le nuove sfide, come l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento climatico e la precarizzazione del mercato del lavoro?».

Il comitato Stop ai tagli è composto da: Coordinamento donne della sinistra, Forum Alternativo, Giovani Verdi, Gioventù Comunista, Gioventù Socialista, MPS, OCST, Partito Comunista, Partito Operaio e Popolare, Partito Socialista, Più Donne, SEV, SISA, SIT, SSM, Syndicom, UNIA, USS, Verdi e VPOD.

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