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LUGANOSoli o nel disagio: il Natale lo festeggiano così

24.12.22 - 15:00
Torna l'evento organizzato al capannone di Pregassona dal Kiwanis Club. L'entusiasmo della segretaria Luciana Conti.
Ti-Press (archivio)
Soli o nel disagio: il Natale lo festeggiano così
Torna l'evento organizzato al capannone di Pregassona dal Kiwanis Club. L'entusiasmo della segretaria Luciana Conti.

LUGANO - È destinato alle persone sole. A chi sta attraversando un periodo difficile o è vittima di una dipendenza. Ed è diventato uno degli appuntamenti tradizionali del 25 dicembre a Lugano. Il Natale Insieme del Kiwanis Club torna alla normalità dopo gli stop pandemici. Luciana Conti, 72 anni, segretaria generale del club di servizio, è felice. «Lo scorso anno avevamo distribuito i pasti a chi li voleva. L'anno prima abbiamo fatto consegna a domicilio. Stavolta finalmente si torna al capannone delle feste di Pregassona. Nel 2019 avevamo 140 persone. Ne attendiamo altrettante». 

Lei fa parte del Kiwanis Club Lugano dal 1996. 
«Sì. È stato mio marito Giampiero, nel frattempo deceduto, a coinvolgermi. E pensare che all'inizio le donne non venivano ammesse. Adesso sono praticamente segretaria a vita. Anche perché nessuno vuole prendere il mio posto. Non ho mai mancato un'edizione di Natale Insieme. Si respira un'aria di solidarietà, di serenità».

Il Kiwanis Club a volte è visto come qualcosa di snob. 
«Non me lo dica. C'è chi pensa che sia composto da ricconi che si lavano la coscienza facendo un po' di beneficenza. È completamente sbagliata come idea. Prima di tutto c'è gente di ogni tipo e ceto sociale. E poi c'è tanta umiltà. Io ad esempio mi faccio in quattro. Il Natale Insieme è il nostro evento di punta. Ma facciamo un sacco di beneficenza anche nel resto dell'anno, in particolare pensando ai bambini. Tra l'altro siamo sempre alla ricerca di nuovi soci».  

Cosa significa Kiwanis?
«Tradotto dall'indiano corrisponde a "noi costruiamo". È lo spirito di un club di servizio. Anche il giorno di Natale costruiamo. L'appuntamento è a partire dalle 11.30. Le persone presenti potranno gustare le pietanze dei cuochi di Villa Castagnola. Il pranzo è gratuito. Quando gli ospiti arrivano ricevono una tavoletta di cioccolata e una penna per giocare a tombola. Fa effetto vedere la felicità dipinta sui volti di alcuni già nell'intascare questi piccoli doni. Si va avanti fino a tardo pomeriggio, con musica e allegria». 

C'è chi prova imbarazzo a bussare alle porte del vostro Natale?
«Capisco la domanda. Ma la risposta è no. La solitudine a volte può essere fonte di soggezione o vergogna. Così come il fatto di avere dei problemi di vario tipo. No, quel giorno al capannone di Pregassona tutti sono sullo stesso piano, senza differenza. Ci sono anche magari genitori che hanno i figli lontani e decidono di fare qualcosa in compagnia. Alcuni mi chiamano già a fine ottobre per prenotarsi. E le prenotazioni sono aperte fino alla sera della Vigilia. Forse avremo anche qualche ucraino quest'anno». 

Qual è l'aspetto che più le piace di Natale Insieme?
«Io c'ero già quando veniva organizzato al Conza. C'è sempre stata un'atmosfera magica. Il numero di partecipanti è cresciuto di anno in anno. Ti rendi conto di fare davvero qualcosa di bello. Il sindaco di Lugano Marco Borradori non mancava mai. Era una sua abitudine esserci, già quando era consigliere di Stato. Tra i nostri ospiti c'era sempre anche il vescovo Valerio Lazzeri. Due belle persone. Ecco, è proprio la bontà dei cuori dei presenti a colpirmi sempre. Magari incontri qualcuno che ha un disagio e pensi che possa essere burbero o introverso. Invece poi ti rendi conto che c'è tanta umanità dietro all'apparenza». 

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