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Tra crisi energetica ed emissioni zero, che auto acquistano i ticinesi?

CANTONETra crisi energetica ed emissioni zero, che auto acquistano i ticinesi?

10.10.22 - 06:30
Regna l'incertezza?. Il Presidente di UPSA, Roberto Bonfanti: «È scemato l'entusiasmo verso l'elettrico»
O.M. / Davide Giordano
Tra crisi energetica ed emissioni zero, che auto acquistano i ticinesi?
Regna l'incertezza?. Il Presidente di UPSA, Roberto Bonfanti: «È scemato l'entusiasmo verso l'elettrico»

MENDRISIO - Per chi ha intenzione di acquistare un'auto è un periodo di grande incertezza. Tra gli aumenti del costo del carburante, la decisione dell'Ue sullo stop alle auto con motori a combustione interna, la crisi energetica che provoca un aumento del costo dell'elettricità e il rischio di penurie, oltre che i perenni rallentamenti nelle catene di approvvigionamento (con la mancanza di materie prime), c'è chi è pervaso da una miriade di dubbi.

A contribuire all'incertezza vi sono anche le lunghe attese previste per la consegna di auto nuove ai clienti, per cui molti si rivolgono all'usato. C'è però, di conseguenza, un aumento dei prezzi anche in questa categoria di veicoli.

Come si sta quindi comportando la clientela ticinese? Cosa sta andando per la maggiore? Ne abbiamo parlato con Roberto Bonfanti, il Presidente dell'Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA), sezione Ticino.

Avete notato una diminuzione dell’interesse e delle vendite di auto elettriche?
«Oggi non possiamo ancora definire se vi sia stata una diminuzione nell’interesse dei veicoli elettrici poiché questi dati li avremo tra diversi mesi. Pensate che stiamo consegnando oggi veicoli che abbiamo ordinato un anno fa. Possiamo di sicuro constatare che se da un lato al momento dell’aumento dei costi del carburante una fetta di clientela ha voluto orientarsi alle proposte di veicoli elettrificati, vediamo che ora con l’aumento del prezzo dell’elettricità (e con le problematiche legate all’approvvigionamento) questo entusiasmo sia un po’ scemato».

I produttori potrebbero rallentare la produzione, visti i timori di una crisi energetica (sia per risparmiare, sia poiché si attendono meno acquisti da parte dei cittadini?
«Non penso vi sia una riduzione della produzione: ormai il trend è stato definito, quindi l’intero settore automobilistico sta per il momento percorrendo la strada dell’elettrificazione. I limiti rimangono quelli delle materie prime, che causano quindi i problemi legati all’approvvigionamento e alla catena di distribuzione». 

Per le auto a benzina, invece, gli acquisti sono in linea con gli ultimi anni?
«Le auto a benzina stanno osservando un leggero calo di immatricolazioni e di interesse. Questo si nota in modo più marcato per le vetture diesel».

In molti segnalano che è difficile ottenere un'auto nuova (costi alti e lunghi tempi d'attesa, in particolare). Viste queste difficoltà, il settore dell'usato è più attrattivo del solito? 
«Visti i tempi di attesa più lunghi per un veicolo nuovo è chiaro che vediamo spostarsi dell’interesse verso il parco veicoli usati. Ragion per cui i prezzi si sono leggermente rialzati. Il tutto è da ricondurre alla carenza di pezzi, e quindi di veicoli. È un fattore che va comunque anche a favore del cliente, che oggi si vede pagato maggiormente - nella fase di ripresa del proprio veicolo - rispetto a mesi fa».

Per quanto riguarda l'ibrido, invece? L'impressione è che "vada" molto, visto il dubbio dell'elettrico e la voglia di consumare meno benzina. 
«Sicuramente l'ibrido fa la parte grossa per quanto riguarda la quota di mercato delle auto elettrificate. Rimane di grandissimo interesse, anche per il fatto che non è necessario caricarlo (perlomeno le ibride non plug-in). Per il resto segue il trend di tutte le altre vetture: i tempi di attesa sono più lunghi (i prezzi rimangono invece sostanzialmente a livello attuale)».

In generale cosa si aspetta, nei prossimi mesi? È preoccupato?
«In questo momento c'è preoccupazione per l’approvvigionamento energetico, siamo preoccupati come azienda e come cittadini. Vedremo un po’ come cambierà quella che è la fiducia dei consumatori, perché poi questo darà adito a tutta una serie di conseguenze. C'è anche un'altra cosa però: il prossimo mese saremo chiamati a esprimerci su una votazione relativa all'imposta di circolazione e sarà uno dei temi che dovremo affrontare quest'autunno».

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