Cerca e trova immobili
CANTONE

Nelle aule ticinesi ci sono già 160 allievi ucraini

Il loro numero è però destinato ad aumentare vertiginosamente. Il DECS: «A settembre saranno un migliaio».
Ti-Press (archivio)
Dai centri d'asilo ai banchi di scuola.
Nelle aule ticinesi ci sono già 160 allievi ucraini
Il loro numero è però destinato ad aumentare vertiginosamente. Il DECS: «A settembre saranno un migliaio».
BELLINZONA - Tra i banchi delle aule ticinesi hanno già trovato spazio almeno 160 allievi ucraini. E il loro numero è destinato ad aumentare vertiginosamente in vista del prossimo anno scolastico. Secondo quanto riferito dal DECS alla R...

BELLINZONA - Tra i banchi delle aule ticinesi hanno già trovato spazio almeno 160 allievi ucraini. E il loro numero è destinato ad aumentare vertiginosamente in vista del prossimo anno scolastico. Secondo quanto riferito dal DECS alla RSI si prevede infatti che entro settembre saranno circa un migliaio i bambini e i ragazzi in fuga dalla guerra che dovranno essere accolti nelle scuole ticinesi.

Un afflusso importante che dovrà essere assorbito dai vari istituti scolastici ticinesi sparsi sul territorio per evitare un sovraccarico del sistema. Come spiegato dal direttore del Dipartimento dell'Educazione Manuele Bertoli a settembre dovrà infatti «essere garantita una scolarizzazione ordinaria» che potrà avvenire solo se i profughi verranno distribuiti «in maniera proporzionale» negli alloggi dei nuclei familiari dei vari circondari e comuni.

Dei centosessanta allievi che attualmente stanno iniziando il loro percorso di scolarizzazione in Ticino, una trentina frequenta la scuola dell'infanzia, una sessantina quella elementare, una sessantina va alle medie, mentre una decina frequenta le scuole post-obbligatorie.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE