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CANTONEVia libera al centro educativo chiuso per minorenni

22.02.22 - 19:03
Il Gran Consiglio ha approvato la creazione della struttura (con dieci posti letto) ad Arbedo-Castione.
Ti-Press
Via libera al centro educativo chiuso per minorenni
Il Gran Consiglio ha approvato la creazione della struttura (con dieci posti letto) ad Arbedo-Castione.
Il costo del progetto è di 3,345 milioni di franchi.

BELLINZONA - Il centro educativo chiuso per minorenni si farà. Il Gran Consiglio ha infatti dato via libera oggi al progetto votandolo in maniera abbastanza compatta (58 sì, 7 no e 10 astenuti). A sostenerlo vi erano, in effetti, praticamente tutti i deputati dei partiti presenti in Parlamento (PLR, Lega, PPD, PS, UDC, Verdi e Più Donne) mentre sulle barricate a opporsi sono saliti solamente il solito MPS e il Partito Comunista. «È la risposta a un chiaro grido di aiuto», sottolineano i Giovani Liberali Radicali Ticinesi (GLRT) che quasi dodici anni fa - con un'iniziativa - chiedevano la creazione di una struttura multifunzionale per la detenzione preventiva per adolescenti».

Per il PLR la votazione di oggi è «un passo nella giusta direzione» auspicato da molti esperti del settore, dal magistrato dei minorenni, agli specialisti, passando per i funzionari del DSS.

Il centro, che sorgerà in territorio di Arbedo-Castione, permetterà di avere a disposizione una struttura che ha dato prova di efficacia in diverse altre realtà nel nostro paese in favore dei giovani e delle famiglie in forte difficoltà. «La decisione del GC - sottolinea il Presidente del GLRT Daniel Mitric - permette di concretizzare la richiesta sottoscritta ormai oltre dieci anni fa da 12'102 persone». Dal canto suo, il primo firmatario dell'iniziativa di dodici anni fa, Stefano Steiger precisa come «finalmente si sia arrivati a una soluzione dopo il compromesso raggiunto con l'allora Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli».

Il progetto, dal costo complessivo di 3.345 milioni di franchi, prevede l'edificazione di una struttura nella quale aiutare gli adolescenti con gravi problemi comportamentali. Giovani che né la famiglia né le istituzioni riescono a gestire. Nel centro educativo chiuso per minorenni vi saranno dieci posti letto, uno dei quali verrà destinato ai giovani che dovranno espiare pene detentive di corta durata (massimo due settimane).

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COMMENTI
 

Geremia 2 anni fa su tio
Il centro non ospiterà i ragazzi che descrivi. I centri educativi presenti fanno un gran lavoro per offrire percorsi di crescita, in parte protetta ai tanti ragazzi che, sono d’accordo, sono anche vittime del mondo che descrivi. Il centro chiuso si occuperà di ragazzi che superano i limiti, non per sensibilità particolari, ma perché non ci sono altri modi per farceli star dentro. Spiace a tutti ma, mi pare tu sia d’accordo, è un male necessario. C’è comunque un malessere sempre più forte, e il processo di questi giorni ad alcuni giovani lo conferma, che porta parecchi ragazzi a non considerare più niente, se non denaro, droga violenza. Vanno fermati, punto.

Geni986 2 anni fa su tio
Consiglio di lettura a proposito: https://naufraghi.ch/di-scuola-giovani-disagio-e-futuro-incerto/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter

Geni986 2 anni fa su tio
Premesso che non appartengo a una delle frange che si sono opposte, qualche spunto di riflessione per tutti mi permetto di darlo. Questa è una decisione che andava presa e basta sì, ma nelle contingenze dettate dalla nostra povera società. Società che ci vuole tutti performanti e prestanti e chi non tiene il ritmo è fuori. Siamo tutti speciali, ognuno con le proprie particolarità. E allora dove sono l'uguaglianza e l'accettazione del diverso di cui molti si riempiono la bocca? Queste persone fragili vanno accolte, accarezzate (in senso lato), accompagnate nel loro singolare cammino di vita. Spesso si tratta di persone con alta sensibilità, deficit di attenzione e concentrazione o con uno spiccato emisfero artistico che non hanno la possibilità di esprimere. Non vanno ghettizzati, bensì va evitato di farli sentire sbagliati sin dalla tenera età. "Né le famiglie, né le istituzioni riescono a occuparsi di loro"... Ma ci rendiamo conto della gravità di questa frase?! Se la famiglia non riesce a occuparsi di loro è perché probabilmente entrambi i genitori sono costretti a lavorare, magari non riuscendo comunque a sbarcare il lunario. Un'equa distribuzione della ricchezza: QUESTO è necessario. E le istituzioni? Un comune come Lugano che fa lo spilorcio con 20'000 destinati ai giovani mentre milioni vanno ad arricchire ulteriormente altre élites... Chi qui sotto dice "era ora" dimostra proprio di essere nel circolo vizioso della produttività e non avere probabilmente nemmeno il tempo di approfondire. L'affermazione che parte dell'estrema sinistra sia composta da educatori (tutta da verificare) mi propone il seguente spunto per voi: educare significa etimologicamente "trarre fuori". E quindi proprio solo gli educatori VERI capiscono l'ampiezza del disagio che emerge nella nostra società. Perché "se gh'a n'è mía dènta sa pò tiràn fö". Parafrasando i valori stanno andando perduti perché semplicemente i nostri bimbi non hanno più modo di venirvi in contatto perché immersi in un mondo di immagini che li prepara solo ad essere performanti in un contesto di sole apparenze.

Geni986 2 anni fa su tio
Premesso che non appartengo a una delle frange che si sono opposte, qualche spunto di riflessione per tutti mi permetto di darlo. Questa è una decisione che andava presa e basta sì, ma nelle contingenze dettate dalla nostra povera società. Società che ci vuole tutti performanti e prestanti e chi non tiene il ritmo è fuori. Siamo tutti speciali, ognuno con le proprie particolarità. E allora dove sono l'uguaglianza e l'accettazione del diverso di cui molti si riempiono la bocca? Queste persone fragili vanno accolte, accarezzate (in senso lato), accompagnate nel loro singolare cammino di vita. Spesso si tratta di persone con alta sensibilità, deficit di attenzione e concentrazione o con uno spiccato emisfero artistico che non hanno la possibilità di esprimere. Non vanno ghettizzati, bensì va evitato di farli sentire sbagliati sin dalla tenera età. "Né le famiglie, né le istituzioni riescono a occuparsi di loro"... Ma ci rendiamo conto della gravità di questa frase?! Se la famiglia non riesce a occuparsi di loro è perché probabilmente entrambi i genitori sono costretti a lavorare, magari non riuscendo comunque a sbarcare il lunario. Un'equa distribuzione della ricchezza: QUESTO è necessario. E le istituzioni? Un comune come Lugano che fa lo spilorcio con 20'000 fr. destinati ai giovani mentre milioni vanno ad arricchire ulteriormente altre élites... Chi qui sotto dice "era ora" dimostra proprio di essere nel circolo vizioso della produttività e non avere probabilmente nemmeno il tempo di approfondire. L'affermazione che parte dell'estrema sinistra sia composta da educatori tutta da verificare mi propone il seguente spunto per voi: educare significa etimologicamente "trarre fuori". E quindi proprio solo gli educatori VERI capiscono l'ampiezza del disagio che emerge nella nostra società. Perché "se gh'a n'è mía dènta sa pò tiràn fö". Parafrasando: i valori stanno andando perduti perché semplicemente i nostri bimbi non hanno più modo di venirvi in contatto perché immersi in un mondo di immagini che li prepara solo ad essere performanti in un contesto di sole apparenze.

Geremia 2 anni fa su tio
E pensare che tra i contrari ci sono parecchi educatori. Non è una buona cosa. Non sono tranquillo a pensarci. Chi li forma questi? Da dove arrivano le loro idee, o meglio ideologie?

Tato50 2 anni fa su tio
Risposta a Geremia
Dai socialisti ;-(

seo56 2 anni fa su tio
Bene, era ora!!!
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